Page 25 - Oriana Fallaci - Lettera a un bambino mai nato
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che non è il mio? Un buon vecchio ventre che non ti rimprovera
mai? E perché dovresti? Non ti negherei mica alla vita.
Ti darei solo un altro alloggio. Perdonami. Sto vaneggiando.
Il guaio è che questa immobilità mi innervosisce, mi incattivi-
sce.
Oggi ho avuto una dolce sorpresa. E suonato il campanello, mi
sono alzata brontolando, ed era il postino con un pacchetto spe-
dito via aerea. Lo mandava la mia mamma, insieme a una lettera
firmata da lei e dal babbo.
Li avevo informati su te, giorni fa. M’era sembrato un dovere.
E ogni mattino aspettavo la loro risposta con angoscia, rabbri-
videndo al pensiero delle cose dure o addolorate che forse m’a-
vrebbero scritto. Sono due persone all’antica, sai. Invece questa
lettera dice che, pur sentendosi disorientati e colpiti, si rallegra-
no e ti danno il benvenuto.
«Ormai noi siamo due alberi secchi, non abbiamo più nulla da
insegnarti. Ormai sei tu che hai qualcosa da insegnare a noi. E, se
hai deciso così, vuol dire che è giusto così. Ti scriviamo per dirti
che accettiamo il tuo insegnamento.» Dopo la lettera ho aperto
il pacchetto.
Conteneva una scatolina di plastica, e dentro c’era un paio di
scarpine bianche. Piccole piccole, lievi lievi, bianche.
Le tue prime scarpe. Mi stanno sulla palma di una mano, non
la coprono nemmeno tutta. E mi si chiude la gola a toccarle, mi
si scioglie il cuore. Ti piacerà la mia mamma. Con lei avrai due
mamme e sarà una vera ricchezza. Ti piacerà perché pensa che
senza i bambini il mondo finirebbe. Ti piacerà perché è grossa e
morbida, con una pancia grossa e morbida per sedertici sopra,
due braccia grosse e morbide per proteggerti, e una risata che è
un concerto di campanelli. Non ho mai capito come faccia a ride-
re in quel modo: ma penso che sia perché ha pianto molto. Solo
chi ha pianto molto può apprezzare la vita nelle sue bellezze, e
ridere bene.
Piangere è facile, ridere è difficile. Imparerai subito questa ve-
rità. Il tuo incontro col mondo sarà un pianto disperato, nei primi
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