Page 17 - Oriana Fallaci - Lettera a un bambino mai nato
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Hai un principio di lingua. Hai le cavità per venti dentini.
Hai gli occhi. Così minuscolo~ neanche un centimetro e mezzo,
così lieve, neanche tre grammi, hai gli occhi!
A me sembra addirittura impossibile che tutte queste cose sia-
no successe nello spazio di poche settimane. Mi sembra irreale.
Eppure l’inizio del mondo, quando si formò quella cellula e tutto
ciò che nasce e respira e muore per rinascere ancora, dev’esse-
re avvenuto come avviene in te: in un brulicare, un gonfiarsi, un
moltiplicarsi di vita sempre più complicata, sempre più difficile,
sempre più veloce e ordinata e perfetta. Quanto lavori, bambino!
Chi ha detto che dormi tranquillo, cullato dalle tue acque? Non
dormi mai, tu, non riposi mai. Chi ha detto che te ne stai in pace,
in un’armonia di suoni che giungono alla tua membrana dolce-
mente ovattati? Sono certa che è un continuo sciaguattare da te~
un continuo pompare, soffiare, frusciare, un esplodere di rumori
brutali. Chi ha detto che sei materia inerte, quasi un vegetale
estirpabile con un cucchiaio? Se voglio liberarmi di te, sosten-
gono, questo è il momento. Anzi il momento incomincia ora. In
altre parole, avrei dovuto aspettare che tu diventassi un essere
umano con gli occhi e le dita e la bocca per ammazzarti. Prima
no. Prima eri troppo piccolo per essere individuato e strappato.
Sono pazzi.
* *
La mia amica afferma che la pazza son io. Lei, che è sposata, ha
abortito quattro volte in tre anni. Aveva già due figli, averne un
terzo sarebbe stato inammissibile.
Suo marito guadagna poco, lei ha un impiego che la interessa
e di Cui non può fare a meno. Ai bambini bada la suocera che,
poveretta, non può mica affrontare un asilo infantile! I romanti-
cismi sono belli ma la realtà è diversa, dice la mia amica. Anche
i polli non mettono al mondo tutti i figli che potrebbero avere:
se da ogni uovo gallato nascesse un pulcino, la terra sarebbe un
pollaio. Non lo sai che tante galline si bevon le uova? Non lo sai
che le covano solo una volta o due all’anno? E i conigli: lo sai che
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