Page 87 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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voltagabbana, nient'altro. Per dimostrarlo basta ricordare che
dopo aver intascato le tre medagliucce e accettato di recitare il
ruolo dell'eroe (ruolo ora smentito da molti veterani che erano
con lui in Vietnam) si presentò a Meet the Press, il programma
televisivo della Nbc, e facendo il super-pentito disse: «In
Vietnam ho commesso atrocità d'ogni tipo. Ho bruciato villaggi,
condotto missioni Cerca-e-Distruggi, ho violato tutte le
convenzioni di Ginevra. Ho offeso gli stessi principii per cui fu
celebrato il Processo di Norimberga». Però le tre medagliucce,
le tre Purple Hearts, non le restituì.
Ed oggi le usa per posare a eroe. È anche un uomo molto
insicuro, molto indeciso. Un piccolo Carlo Alberto del
Colorado. E un presidente degli Stati Uniti non può permettersi
d'essere un piccolo Carlo Alberto del Colorado: deve essere
almeno un tipo come Bush. Infine è un chiacchierone senza la
minima idea di ciò che potrebbe fare per estrarre l'America dal
pantano dell'Iraq. Sull'Iraq dice soltanto: «Dovremo starci
almeno fino al 2006». Oh, l'ho guardato bene, lo scorso
inverno, durante la campagna per le primarie. E l'ho guardato
ancor meglio durante la Convention dove, dopo quel ridicolo
saluto militare, ha fatto un discorso semplicemente penoso. In
barba alla vecchia sceneggiata di super-pentito ha detto che
vuole un esercito più forte e che se diventa presidente lo
aumenterà di quarantamila soldati. Ha detto che non rinuncerà
mai all'uso della forza, che il suo primo grazie andrà ai
militari. E sul possibile o impossibile modo d'estrarre l'America
dal pantano dell'Iraq ha taciuto di nuovo. Di nuovo! Anche nel
suo caso, se vince, cadremo dalla padella nella brace. Magari
con molti rimpianti per Clinton.
Per Clinton? Poco fa si è espressa con molta durezza nei
riguardi di Clinton.
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