Page 86 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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incominciare, e d'aver fatto qualcosa per combattere un
terrorismo che non si combatte coi baci e gli abbracci ossia i
volemose-bene di Wojtyla. Quello d'essere un uomo coerente
cioè un tipo che tiene fede alle sue scelte e non si lascia
intimidire dai ricatti o dalle minacce. E, checché ne dicano i
registi cialtroni di Hollywood, quello d'essere una persona
rispettabile.
Anche nella sua vita privata. Io non so immaginare Bush che
ridicolizza la Casa Bianca come Clinton fece all'epoca del suo
squallido e super-pubblicizzato adulterio con la cicciona. Non
so immaginare Bush che incorna Laura nella Stanza Ovale cioè
la stanza dove i presidenti degli Stati Uniti decidono i destini
del proprio paese anzi del mondo e non di rado mandano la
gente a morire. Non so immaginare Bush mentre in quel sacro
luogo si sbottona i pantaloni per fare i suoi comodi con la
cicciona poi punta l'indice verso le macchine da presa e
guardandoti negli occhi tuona: «Io quella donna non la
conosco». E a mio avviso certe cose contano.
Eccome se contano.
E di Kerry che cosa pensa, oltre a ciò che ha già detto?
Quel che posso pensare d'un possibile presidente che non ha
niente da offrire fuorché un nome con le stesse iniziali di John
Fitzgerald Kennedy: JFK. E che per questo è stato inventato,
mecenatizzato, imposto dal peggior uomo politico che l'America
abbia prodotto negli ultimi trent'anni: Ted Kennedy.
Il Kennedy di Chappaquiddick cioè la baia dove cadde con
l'automobile e dove tornando a galla, scappando per evitar lo
scandalo, lasciò affogare la giovane segretaria con cui si trovava
al momento dell'incidente. Kerry è un piccolo opportunista, un
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