Page 81 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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religione, della fede in Allah. È un tipo troppo intelligente.
Sospetto la vera molla sia il suo bisogno di emergere come
individuo. Proprio il caso di Napoleone e di tutti i grossi leader
che la Storia dell'Uomo ci ha dato, escluso Gesù Cristo.
Sa, per capire loro non basta l'epoca in cui vivono o le
circostanze in cui si sviluppa la loro scalata al Potere: ci vuole la
psicologia. Gli chiederei, ad esempio, del giorno in cui appena
sedicenne si recò a palazzo reale per vedere il suo compagno di
giochi cioè il suo amico principe. E poiché re Faysal era morto,
non lo fecero entrare. Via-di-qui, via-di-qui, ora-che-Sua-
Maestà-è-morto-tuo-padre-non-conta-più-nulla. Gli chiederei di
sua madre che era siriana e credo seconda o terza moglie, e che
per lui aveva grandi ambizioni. E poi gli chiederei di quando si
vestiva all'europea, giacca e cravatta e camicie comprate in
Bond Street, e frequentava i night-club. Beveva whisky e birra,
se la faceva con le belle ragazze. Infine gli chiederei del suo
aereo personale, un lussuosissimo jet per non so quanti
passeggeri, il jet che usava per volare da Londra al Sudan
quando aveva già fondato Al Qaida. Ma sa che Bin Laden io
credo d'averlo visto, una volta?
Quando? Dove?
Negli Anni Ottanta, a Beirut. Quando a Beirut c'era Arafat che
spadroneggiava nella zona Ovest e gli israeliani gli sparavano
addosso dalla zona Est.
Mi sbaglierò ma...
Quel giovanotto incredibilmente alto e dignitoso che vestito
d'un candido djellaba camminava lentamente su e giù per il
salone del grande albergo dove ci eravamo appena trasferite?
Quello che due o tre volte girò intorno alla nostra poltrona
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