Page 78 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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Spesso sono addirittura oche che servono a starnazzare e basta.
La nostra è un'epoca priva di leadership, si sa. Se pensi che
quell'ubriacone di Yeltzin è stato uno zar e che quel cafone
nonché bacchettone di Walesa è stato un simbolo di Libertà, ti
senti mancare il fiato. Eppure nella prima metà del Novecento la
nostra epoca ha prodotto parecchi leader. Pensi a Lenin, a
Stalin, a Hitler, ahimè. O a Churchill, a Roosevelt, a Mao Tse-
tung, a Tito, al Mahatma Gandhi. Nella seconda, invece,
soltanto tre: Wojtyla, Khomeini, e Bin Laden. Quel che è
peggio, partoriti non dal laicismo ma dalla religione. Questa
religione di cui, a quanto pare, la maggior parte degli esseri
umani non sa fare a meno. Che anche quando vanno sulla Luna
o su Marte continuano a praticare. Questa religione alla quale
bisogna rifarsi ogni volta che si parla di principii, valori,
morale, pensiero. Sicché quando affermo d'essere atea devo
chiarire che sono un'atea cristiana, difendere il cristianesimo...
Un momento. Fra i tre leader che la religione ha prodotto negli
ultimi decenni ci mette anche Bin Laden?
Oh, sì. Certamente sì. Intendiamoci: la guerra che l'Islam
conduce contro l'Occidente non è incominciata con lui. Da
questa parte dell'Atlantico s'è annunciata cinquant'anni fa coi
Fratelli Mussulmani, dall'altra quarant'anni fa coi Black
Muslims, e nell'intero mondo è incominciata oltre vent'anni fa
con Khomeini. Cioè con la defenestrazione dello scià Reza
Pahlavi, l'islamizzazione dell'Iran, la cattura degli ostaggi
americani a Teheran, e ciò che n'è conseguito. Senza Khomeini
non ci sarebbe stato Bin Laden. Non ci sarebbe stato l'Undici
Settembre ed oggi non ci sarebbe l'Eurabia. Ma l'eredità di
Khomeini l'ha raccolta Bin Laden. E nessuno può negare che
quel carnefice sia un autentico leader. Un genio del Male, sì, ma
un capo indiscusso e indiscutibile: un Napoleone anzi il
Napoleone dell'Islam. Lo è da ogni punto di vista. Ideologico,
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