Page 91 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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di farla. L'articolo in cui spiegavo perché gli iracheni io li avrei
                lasciati bollire nel loro brodo cioè il brodo di Saddam Hussein.



                Intendiamoci: a me fa piacere che Saddam Hussein sia stato

                tolto di mezzo. E sebbene i processi di Norimberga mi incutano
                un profondo malessere, un disagio che dura dai tempi in cui nei

                loro cortei trionfali gli Antichi Romani si portavano dietro gli
                sconfitti in catene, non piangerò quando verrà condannato.

                Tutt'al più borbotterò:


                «La fortuna gli aveva proprio voltato le spalle. Sai quanti

                Saddam Hussein si sono spenti e si spengono nel loro letto?».

                Ma il prezzo per toglierlo di mezzo è stato troppo alto. Il
                terrorismo islamico s'è moltiplicato, i morti hanno partorito altri
                morti, continuano a partorire morti, partoriranno sempre più

                morti. E, come profetizzai in quell'articolo, prima o poi ci

                ritroveremo con una Repubblica Islamica dell'Iraq. Ossia con un
                paese nel quale i mullah e gli imam impongono i burkah,

                lapidano le donne che vanno dal parrucchiere, impiccano la
                gente allo stadio. Quindi tanto valeva tenersi Saddam Hussein.

                Guardi, io non mi stancherò mai di ripeterlo: la democrazia non
                si può regalare come una stecca di cioccolata. La democrazia

                bisogna conquistarsela. Per conquistarsela bisogna volerla.



                Per volerla bisogna sapere cos'è. Gli iracheni non lo sanno.
                Ancor meno la capiscono. E di conseguenza non la vogliono.
                Non tanto perché sono diseducati da ventiquattr'anni di dittatura

                feroce quanto perché sono mussulmani: assimilati dalla

                teocrazia e incapaci di scegliere il proprio destino. La teocrazia
                non insegna a ragionare, a scegliere, a decidere il proprio

                destino. Insegna a subire ubbidire servire un Dio che è un
                padrone assoluto, un sovrano che controlla ogni momento e

                ogni aspetto della tua vita, un tiranno peggiore di Saddam
                Hussein. Forse tra un secolo o due questo cambierà.




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