Page 121 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
P. 121

esseri umani prima che a me, che toccherà a miliardi e miliardi
                di esseri umani dopo di me. Però mi dispiace lo stesso. L'amo

                con passione, la Vita, mi spiego? Sono troppo convinta che la
                Vita sia bella anche quando è brutta, che nascere sia il miracolo

                dei miracoli, vivere il regalo dei regali. Anche se si tratta d'un
                regalo molto complicato, molto faticoso.



                A volte, doloroso. E con la stessa passione odio la Morte. La

                odio più d'una persona da odiare, e verso chi ne ha il culto
                provo un profondo disprezzo.



                Anche per questo ce l'ho tanto coi nostri nemici.



                Coi tagliatori di teste, coi kamikaze, coi loro estimatori. Il fatto
                è che pur conoscendola bene, la Morte io non la capisco.

                Capisco soltanto che fa parte della Vita e che senza lo spreco
                che chiamo Morte non ci sarebbe la Vita.



                Oriana Fallaci



                Da qualche parte in Toscana, estate 2004


                L'APOCALISSE



                (Post-Scriptum)



                E poi l'Angelo disse: «Scrivi, perché ciò che dico è vero e degno
                d'essere creduto».



                (Dall'Apocalisse dell'evangelista Giovanni)


                «Allora vidi un mostro che saliva dal mare. Aveva sette teste e

                dieci corna, su ogni corno portava un diadema, e su ogni testa

                un nome che era una bestemmia. Una delle sue teste sembrava
                mortalmente ferita, ma presto la piaga guarì e tutti caddero in




                                                          119
   116   117   118   119   120   121   122   123   124   125   126