Page 125 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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Invece è la tragica realtà in cui viviamo duemila anni dopo
                Giovanni l'evangelista. Per capirlo basta dare un'occhiata ai

                giornali e alle Tv, o ascoltare le insensatezze che dicono i
                politicanti europei. Pensi a quella che il presidente della

                Repubblica Francese, insomma, Chirac, disse a Philippe de
                Villiers: «Mon cher ami, les racines de l'Europe sont autant

                musulmanes que chrétiennes! Amico mio, le radici dell'Europa

                sono tanto mussulmane quanto cristiane!». E inutile chiedersi se
                avesse bevuto. Non aveva bevuto, aveva appena convinto i suoi

                alleati a togliere dalla Costituzione Europea le radici giudaico-
                cristiane.



                Oppure pensi a quella che il socialista francese Laurent Fabius
                disse nel maggio del 2003 al congresso che il suo partito tenne a

                Digione:



                «Quando le Marianne dei nostri municipi assumeranno il volto
                d'una giovane francese naturalizzata, immigrata, avremo fatto

                un gran passo avanti per vivere in pieno i valori della
                Repubblica». Del resto non sono la sola a sostenere che con

                l'aiuto della Bestia il Mostro sta già vincendo.


                Lo scorso giugno Jean Raspail, lo scrittore che col suo libro

                Campo dei Santi già nel 1973 aveva annunciato il disfacimento

                della nostra civiltà, pubblicò su Le Figaro un articolo che
                sembrava scritto da Giovanni l'evangelista. Lo legga. Parla del
                tam-tam martellante che anche in Francia si fa sull'accoglienza,

                sul multiculturalismo, sui dirittidell'uomo applicati da una parte

                e basta. Denuncia le leggi repressive che oggi vengono chiamate
                leggi antirazziste. Descrive l'autolesionismo con cui attraverso

                la scuola e la magistratura, i partiti e i sindacati, i giornali e le
                Tv, il suo paese si consegna agli immigrati e conclude: «Io sono

                persuaso che il destino della Francia sia finito. Lo sono perché,
                come diceva Frangois Mitterrand, si sentono a casa loro in casa




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