Page 111 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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Meno evoluti, meno colti, più cattivi. Nonché conformisti. Sì,
conformisti. Per conformismo scialacquano il tempo e il denaro
nelle discoteche, si drogano, si ammazzano e ammazzano con
l'automobile. Per conformismo bruciano i calzoncini della
spazzatura, saccheggiano i negozi e in nome degli «espropri-
proletari» (loro che sono grassi borghesi) si portano a casa
prosciutti e libri e cellulari e televisori e vini. Per conformismo
tifano per l'invasore, sventolano le bandiere del nemico.
Per conformismo sputano sul tricolore, fanno gli antiamericani,
rifiutano l'Occidente, esaltano un Islam che vorrebbe impedirci
perfino di mettere un po' di marsala nelle frittelle di riso. Però...
Però...?
Però di tale realtà sono le prime vittime. Perché in tale realtà
sono nati, cresciuti. Da tale realtà sono stati fagocitati,
assimilati. E la colpa, ovvio, non è loro. E della generazione che
li ha partoriti e che, a sua volta rovinata dalla generazione
precedente, li alleva nel vuoto della propria pochezza. Della
propria ignoranza, della propria cretineria, del proprio
conformismo. E delle maestre che negli asili proibiscono il
Presepe e respingono Babbo Natale. E dei professori che dalle
scuole medie all'università gli somministrano una Storia purgata
o falsata, che li avvelenano coi lavaggi cerebrali. E dei pretorini
che per farsi pubblicità autorizzano a buttar via il crocifisso. E
dei leader non-leader d'una classe politica che va allo sbaraglio.
È degli intellettuali che di tale classe politica sono vassalli anzi
servi. E dei preti che invece di fare i preti, cioè occuparsi
dell'anima, fanno gli agit-prop e si occupano di politica. E
soprattutto è dei genitori che invece d'insegnargli cos'è il Bene e
il Male gli insegnano il culto delle vacanze, dell'edonismo,
dell'esibizionismo, del denaro, e del successo a sbafo cioè
ottenuto senza lavorare. Senza studiare, senza faticare. «Voglio
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