Page 96 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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Perfetto.
Già, lei si affeziona agli attori che adopra. E Giulietta? L'ha
persa per la strada, Giulietta?
Ho un paio di film in testa: che derivano da Otto e mezzo come
la pera dal pero. Nel prossimo c'è anche Giulietta. Giulietta per
me è un personaggio evocatore di un mondo che non si è
scolorito o intiepidito: riprenderò quel personaggio con nuova
voglia, nuova fantasia. Girerò questi due film in Italia... In
America continuano a rivolgermi inviti, a offrirmi somme da
capogiro, ma perché dovrei andare fuori? Non ho bisogno di
stimoli esteriori: il mio paese, le mie campagne, la gente che
conosco è ancora sufficiente a stimolarmi, che ci vo a fare a
New York o a Bangkok. Sono un pessimo viaggiatore, quando
viaggio tutto diventa un caleidoscopio di colori e di suoni, non
capisco nulla, torno sempre con un dettaglio inutile o straziante.
E poi come ci si può abbandonare a un viaggio se devi dare
notizie a chi è rimasto, e infine devi tornare indietro? Forse mi
piacerebbe andare in Egitto, in India: ma ci penso stando seduto.
Il mio posto è in questa Italia cattolica.
Sì, infondo lei è un inguaribile cattolico: o, almeno, assai più
legato al cattolicesimo di quanto si creda. Lo si capisce bene
anche da questo film su cui le autorità ecclesiastiche non han
trovato a ridire.
Ma tu conosci qualche italiano che sia completamente laico?! Io
no. Ma come è possibile? Ce l'abbiamo nel sangue, il
cattolicesimo, da secoli. Quanti? Il tentativo di liberarsene è un
tentativo necessario, nobilissimo, che tutti dobbiamo fare: ma
dimostra che l'ammaccatura esiste, evidente.
Se non esistesse l'oggetto della rivolta, perché dovremmo
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