Page 55 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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Io sono sempre stata convinta che lei fosse un grand'uomo, don
                Jaime. Il rappresentante di quella razza ormai quasi estinta dove

                i signori restano tali anche coi buchi ai calzini. Lei ha un gran
                pregio, don Jaime: far ciò che gli altri non hanno il coraggio di

                fare.



                Cosa vuol farci, querida: mi piace la pubblicità. Nessuno vuole
                mai  ammettere  che  gli  piace  la  pubblicità:  da  Sofia  Loren  ai

                presidenti  della  Repubblica  ai  re.  Io  invece  lo  ammetto  ed
                aggiungo: non ho professione, non ho vocazione, ma toglietemi

                la pubblicità e sono morto. Che vuol farci, querida: è un vizio.
                Io, quando la gente mi chiede un autografo, sono tutto contento;

                e sempre il primo a dir grazie. E quando la gente mi chiede le
                fotografie,  distribuisco  quelle  grandi  così  che  mi  costano  un

                occhio. V'è niente al mondo di più divino, di più esaltante, della
                simpatia del pubblico?



                Ma che se ne fa della simpatia del pubblico, don Jaime? Che

                gliene importa?


                La  pubblicità  per  me  è  un'espansione,  un  modo  di  vivere,  un

                mezzo per far sapere agli altri che esisto e che sono diverso. Io
                non sono un uomo normale che passa la vita a mangiare, a bere,

                a fare l'amore. Quando bevo un caffè è come se bevessi il mio

                ultimo caffè, quando fumo una sigaretta è come se fumassi la
                mia ultima sigaretta, quando amo una donna è come se amassi
                l'ultima donna della terra: e questa forza che ho dentro, questa

                energia,  intendo  sfruttarla  per  far  ciò  che  mi  piace,  che  mi

                diverte.  Sono  avvocato,  le  ho  detto:  ma  se  facessi  l'avvocato
                sarei  infelice;  preferisco  far  quello  che  faccio:  confusione.

                Potrei vivere da milionario in Spagna, le ho detto: ma se facessi
                il  milionario  in  Spagna  sarei  infelice;  preferisco  far  debiti

                all'estero. Perciò faccio l'attore senza esserlo. Del resto non sono
                il solo a vederla così.




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