Page 56 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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No davvero. Soraya ha firmato un contratto in Italia e farà
l'attrice: lo sa?
Oh! Uh! Ah! Questa sì che è una bella notizia: ho sempre
pensato che Soraya apprezzasse la filosofia di don Jaime. Io e
Soraya siamo ora le prime due maglie di una catena destinata a
diventar molto lunga. È questo che Fabiola non vuole capire.
Mi dica, don Jaime: è molto tempo che non vede Fabiola?
Da quando partì per sposar mio cognato. Speravo di vederla in
Italia, si è comportata male, dicevo, ma è mia sorella e vorrei
rivederla. L'ambasciatore del Belgio fece sapere invece al mio
produttore che avrei fatto bene a sloggiare da Roma. Andai a
Napoli, l'aspettai. Ma lei si limitò a telefonare.
E se non è troppo indiscreto, don Jaime, posso chiederle che vi
diceste?
Prego: io son l'indiscrezione fatta persona. Fabiola mi disse che
le dispiaceva non incontrarmi, il che non aveva affatto l'aria
d'essere vero, e poi mi disse che aspettava un bambino. Io le
risposi: «Ti auguro che mi assomigli», e lei controbattè che
sperava avesse le mie virtù ma non i miei difetti. Poi mi
rimproverò. Ma a questo ci sono abituato: le mie sorelle aprono
bocca solo per farmi rimproveri, le altre tre specialmente. Ma
quelle son mostri, bisognerebbe farle mangiare in una ciotola a
parte: si figuri che una volta, avendomi visto dare un bacio
all'orecchio di una ragazza mentre ballavo, pretendevano di
farmi confessare il peccato. Io non le capisco. Anche io credo in
Dio, se non ci credessi mi butterei subito dalla finestra, è Dio
che mi fa andar bene tutto quello che faccio, senza di lui sarei
già fucilato o in prigione, quante volte ho chiesto e ricevuto:
glielo dice un libertino. Ma le mie sorelle! Ad esempio: dicono
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