Page 58 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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fratello?
Lei prova rancore per sua sorella, don Jaime?
Avere rancori non è intelligente. Io non sono molto intelligente
perché, se lo fossi, a quest'ora avrei una posizione coi fiocchi,
sarei almeno ambasciatore, però sono abbastanza intelligente da
non avere rancori.
Semplicemente, ho indifferenza. Lo scriva: se, esclusa mia
madre e mio fratello Alessandro, qualcuno della mia famiglia
passasse a miglior vita, compresa Fabiola, io non muoverei un
muscolo e resterei seduto tranquillamente a fumare: così.
Ciò è grave, don Jaime. Capisco che il silenzio di Fabiola la
possa turbare: però...
Mi ha turbato. Ora non mi turba più. Dico solo che a Fabiola io
ho voluto più bene che a tutti, che a Fabiola ho insegnato tutto:
a vivere, a comportarsi, ad essere furba; che a Fabiola ho
protetto perfino la vita sentimentale: quando un giovanotto le
faceva la corte lei chiedeva subito il mio giudizio e il mio aiuto;
che a Fabiola ho spiegato perfino le cose più difficili... che so
io... come nascono i bambini. Lei ha dimenticato ogni cosa e ciò
non è bello. Io scrivo tutti i mesi a Fabiola e...
Se non le importa nulla di lei, perché le scrìve?
Perché per me è una regola: come scrivere alla mamma. L'ho
sempre fatto, come lavarmi la faccia, e a quasi quarantanni un
uomo sente ancora di più certi vincoli. Ma Fabiola non mi
risponde. Mai.
Forse non riceve queste lettere. Il protocollo... Le riceve tutte.
Lo so.
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