Page 57 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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che sono cattivo. Ma come cattivo? Ma dove cattivo? Malgrado
ciò, passo la vita a sentirmi dire che sono più pericoloso della
dottrina di Marx, che sono una bestia, che sono un imbroglione,
e se mi vedono a un commissariato per denunciare un furto
pensano che il ladro sia io. O non avevano detto perfino che ero
venuto a Buenos Aires per riportare Perón? Non hanno detto
perfino che in Paraguay sono andato non per fare un safari ma
per aiutare la campagna elettorale di non so chi? In Paraguay,
quattro poliziotti di scorta avevo alle spalle, e i microfoni in
camera. La posta mi veniva aperta e, più io mi divertivo a
scrivere a Kennedy, allo scià di Persia, a Ranieri, perché li
conosco tutti benissimo, con Kennedy e suo fratello Bob ho
studiato un anno a Princeton, con lo scià e Ranieri ho studiato in
Svizzera al Rosay, più mi divertivo più me le aprivano. Ma è
vita, questa?
No. Io mi son sempre chiesta perché a lei rimproverano tutto e
perché ad un tipo come Edoardo di Windsor non rimproverano
nulla. Ma perché?
Glielo dico io perché. Perché anzitutto Edoardo di Windsor è
come una omelette alla francese: non fa male, non fa bene, è
mezza cotta, senza sale, oddio, ha mai visto nulla di più triste di
una omelette alla francese adagiata su un piatto? E poi perché la
gente sa questo: che ogni tanto la regina d'Inghilterra gli da la
mano e gli chiede «ciao, come va?». Se Fabiola mi dicesse ogni
tanto
«ciao, come va», tutto il mondo direbbe: «In fondo Jaime è un
bravo ragazzo». Non so, se io sposassi Beatrice di Olanda, in
terze nozze, s'intende, e avessi un fratello che ha bisogno di una
mano, non solo gli darei le due mani ma i due piedi. Perché
Fabiola non lo fa? Se è buona, se è cattolica, se va a Messa,
come, come può dormire sapendo che si comporta così con suo
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