Page 59 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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Forse risponde e non gliele spediscono. Il protocollo...
Non risponde. Lo so. Lo sa chi mi risponde? Mia madre, i miei
servitori. Mia madre è intelligente e i cosiddetti servitori sono
molto più chic dei cosiddetti aristocratici. Ho due case a
Madrid, non pago il mio segretario da circa tre anni: ma lui non
mi ha lasciato. Fa il tassista, la sera torna alla mia casa, e aspetta
il giorno in cui gli dirò: «Eccomi, butta via il tassi e vieni a
mangiare al Ritz con me». Lo stesso per le mie cameriere. Non
le pago, anche loro, da tre anni. Per vivere lavorano fuori e la
sera tornano a casa: per tenermela in ordine.
L'altro suo segretario, quel Pepe Maja, non si è comportato così:
so che l'ha abbandonata, dopo due o tre mesi in Argentina.
S'era montato la testa perché lo avevo fatto diventare un divo
alla TV con un programma dal titolo Usted es formidable. E
dire che in sei anni mi è costato più di sei concubine. Ma forse
si pentirà: non è poi tanto cattivo.
Don Jaime; Cervantes deve aver conosciuto qualcuno che le
assomigliava, a suo tempo. Comunque nessuno spagnolo ha mai
raccolto, come lei, l'eredità di Don Chisciotte. C'è in lei perfino
la sua tristezza. Lei è un uomo molto triste, don Jaime.
Certo, che lo sono: non si vede? Se non lo fossi, perché berrei
per darmi coraggio, perché me la piglierei tanto con chi parla
male di me? Io dico che me ne infischio, tanto sono soltanto un
granello di sabbia, tanto siamo sulla terra per vivere quattro
giorni, e considerato che ci siamo per così poco perché
dobbiamo preoccuparci fino allo spasimo? Però, anche sentirsi
sempre maltrattare! Talvolta stufa. Infelice però non è la parola
esatta: avendo capito ciò che mia sorella non ha capito, che
siamo niente e giochiamo col niente, non posso dire nemmeno
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