Page 344 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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capirlo.  Sono  sempre  umide  di  sentimenti,  loro,  ignorano  il
                distacco. Ecco. A me le scrittrici che piacciono sono poche: per

                esempio  la  Virginia  Woolf  di  Passeggiata  al  faro,  ed  Elsa
                Morante, e una italiana dell'Ottocento che si chiamava marchesa

                Colombi  e  ha  scritto  un  libro  che  si  chiama  Matrimonio  in
                provincia, e una vecchietta inglese che si chiama Ivy Compton

                Burnett  che  scrive  tutto  dialogato  e  con  educazione,  con

                malignità, racconta le cose più tremende, le verità più orribili.
                Mi ha servito molto, lei, perché non riuscivo più a dialogare, in

                Tutti i nostri ieri non dialogavo per niente. Quand'ero ragazzina
                mi  piaceva  la  Katherine  Mansfield,  ora  meno.  Ha  un  mondo

                così  limitato,  da  passerottino;  lo  racconta  con  grazia,  ma  la
                grazia  di  un  passerottino.  Del  resto  io  leggo  poco.  Rileggo

                Proust. Ecco.


                Alludeva dunque a questo scrivendo nel saggio Il mio mestiere

                quella frase che mi piace tanto:



                «Desideravo terribilmente scrivere come un uomo, avevo orrore
                che si capisse che ero una donna dalle cose che scrivevo».



                Scrivere come un uomo: ecco.


                Scrivere  come  un  uomo  vuol  dire  scrivere  col  distacco,  la

                freddezza  di  un  uomo.  Cosa  di  cui  le  donne  sono  raramente

                capaci.  Il  distacco  dai  sentimenti,  soprattutto.  Non  significa
                scrivere  fingendo  d'essere  un  uomo.  Una  donna  deve  scrivere

                come una donna però con le qualità di un uomo. Per questo...


                Per questo, direi, ci sono più uomini che scrivono che donne che

                scrivono; più uomini che scrivono bene che donne che scrivono
                bene. Scrivere, infondo, è un mestiere da uomini. Lo riconosce

                anche  lei  quando  dice:  «E  poi  mi  sono  nati  dei  figli  e  io  sul

                principio quand'erano molto piccoli non riuscivo a capire come




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