Page 342 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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uomini, di gente senza lacrime e forti.
Sì ma è una forza interiore, senza autorità. Non possiamo dare
esempio di forza perché siamo senza autorità.
Siamo incerti, malsicuri, forse troppo giovani per la nostra età, e
non sappiamo comandare. Io non so comandare, non ho mai
comandato, fuorché nelle cose elementari come «stai attento a
non andare sotto le automobili», «mettiti la maglia di lana»,
«lavati la faccia». Tutte le volte che ho tentato di imporre la mia
volontà non ci sono riuscita, dovrebbe vedere come mi
rimproverano sempre i miei figli. Andrea, caro, non stare ad
ascoltarmi, ti prego. Andrea, saluta la signorina e vai via.
Andrea è il secondogenito, si è laureato ora in economia agraria.
Andrea per favore mi faresti la spesa? Grazie, caro. Ricordati il
basilico e i limoni e raccomandati che i petti di pollo siano
freschi.
Magari fai il nome, spiega che sono per me, così te li danno più
freschi. Andrea, torni a casa a mangiare? Torna, eh? Oh, se n'è
andato. E non mi ha risposto.
E lei non se la prende. Lei ha sempre l'aria di non prendersela,
signora Ginzburg. Forse hanno ragione i suoi amici quando
dicono: «Natalia ha superato il dolore in allegria», forse è
perfino felice.
No. Il dolore... io credo che si arrivi all'allegria attraverso il
dolore, che dolore e allegria siano intrecciati.
Allora è serena. Ecco, non felice: serena. Lo sospettai leggendo
quel delizioso racconto sui rapporti tra lei e suo marito: Lui e io.
Strano: a parlare di lui non è refrattaria, lo fa anzi con enorme
disinvoltura, umorismo.
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