Page 341 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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I suoi figli, signora Ginzburg. Cosa sanno i suoi figli? Come
sono i suoi figli? Penso che siano diversi, i suoi figli, dai
giovani che non sanno o non vogliono sapere o sanno con
indifferenza.
I miei figli, io gli ho raccontato tutto. Ecco. Credo che abbiano
capito, ecco. Su loro padre ho sempre avuto un certo ritegno,
così ho aspettato che fossero grandi e poi, poi niente. I miei figli
sono seri, serissimi, e direi che rispetto a quel che eravamo noi
della mia generazione alla loro età sono molto più liberi e
quindi molto più forti.
Ecco. Direi che sono consapevoli del dolore e delle catastrofi
che possono piombare su loro e sono pronti e disposti ad
affrontarle. Non so se il discorso sia valido per gli altri giovani e
capisco come la pensa lei sugli altri giovani ma io non mi sento
di fare una filippica contro i giovani d'oggi; ecco.
Per i giovani d'oggi io provo una gran tolleranza, una gran
simpatia, e trovo che abbiano più qualità della mia generazione,
che sappiano affrontare meglio la vita: senza quei languori,
quelle esitazioni, quelle incertezze della mia adolescenza. Ecco.
Naturalmente molti non sanno ma non sempre per loro colpa. Io
ho un'amica brava che ha fatto la Resistenza e ai suoi figli non
aveva raccontato nulla, ho dovuto raccontare io il 25 luglio, l'8
settembre, in quel modo goffo, caotico che ho io di raccontare.
Del resto nemmeno mia madre mi aveva raccontato le cose
successe prima della mia nascita, mi aveva raccontato magari il
1848.
Ecco.
Eppure lei ha scritto una volta che la sua è una generazione di
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