Page 25 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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spiego? Accidenti, è un discorso difficile. Voglio dire che
ciascuno nasce con un talento: il talento per scrivere, per cucire,
per recitare... E questo talento è amore, è passione. Sicché,
quando si fa volentieri un lavoro, a esempio il lavoro di attrice,
non si fa solo per diventare una persona di successo. Si fa anche
senza successo a costo di sacrificare cose importantissime.
Allude alla famiglia? In altre parole: vuol dire che la carriera è
più importante della famiglia?
Oddio! Come si fa a dire che la carriera conta più della
famiglia? Detta così diventa una cosa brutta: perché la carriera è
inevitabilmente legata ai soldi e alla fama. Voglio dire che,
specialmente quando si è giovani, la passione pel lavoro conta
più della famiglia. Infatti pochissime attrici hanno abbandonato
la carriera per fare le mogli e le madri, e quelle che l'hanno
abbandonata l'hanno fatto magari perché la carriera andava
male. Solo Grace Kelly ha lasciato la carriera quand'era al
massimo del successo: col risultato che ora voleva riprenderla e,
se il pubblico non avesse urlato no, l'avrebbe ripresa. Perché,
dico, una donna deve scegliere una cosa sola e rinunciare
all'altra?
Perché? Essere attrice non significa mica essere una cattiva
moglie o una cattiva madre. Io non sono né una cattiva moglie
né una cattiva madre: eppure non sopporterei l'idea di lasciare il
mio lavoro per sempre. Posso interromperlo per una settimana,
un mese, un anno: per sempre, mai.
Vuole dire che essere attrice è per lei un modo di esistere, una
necessità, la sua stessa vita? Che rinunciarvi vorrebbe dire
rinunciare alla vita...
Proprio così. Voglio dire questo e nient'altro.
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