Page 22 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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svedese, un nome svedese, una mentalità svedese.


                Eppure,  quando  parlo  con  lei  o  di  lei,  ho  l'impressione  di

                riferirmi  a  un'americana.  Forse  perché  non  è  rimasta  molto

                fedele alla Svezia. O mi sbaglio?


                La Svezia mi è stata a lungo lontana, solo da poco la Svezia è

                tornata a me. O io a lei? Non so. So che soltanto ora comincio a
                riawicinarmi  alla  terra  dove  son  nata:  e  non  solo  perché  ogni

                estate ci vado con Lars. Forse invecchiando si torna alle radici.
                Forse  ha  ragione  lei:  non  sono  stata  molto  fedele  alla  Svezia.

                Durante i venti anni che ne sono vissuta lontano, non l'ho mai

                rimpianta. Sa, io sono un tipo che si adatta piuttosto facilmente
                ai paesi degli altri, alle tradizioni degli altri, ai gusti degli altri.
                Quanto  al  fatto  che  lei  mi  pensi  più  come  un'americana  che

                come  una  svedese,  ora  che  ci  medito...  non  è  la  sola.  Molta

                gente  mi  tratta  come  un'americana,  soprattutto  gli  americani.
                Ricordo  il  giorno  in  cui  tornai  negli  Stati  Uniti  dall'Italia.

                All'aeroporto  di  Idlewild  c'era  una  folla  con  i  cartelli:
                «Welcome  home!».  Tutti  gridavano:  «Benvenuta  a  casa,

                Ingrid!».  Eppure  non  sono  mai  stata  cittadina  americana,  ho
                sempre voluto conservare il mio passaporto svedese.



                Vuol dire che l'America è stata più importante nella sua vita di

                ogni altro paese: della Svezia, dell'Italia?


                Non so. Direi che l'Italia e l'America sono state importanti nella

                mia vita in uguale misura. In America sono rimasta dieci anni e
                in  Italia  più  di  otto.  L'America,  però...  Ecco,  credo  che  mi

                sentissi più a mio agio in America che in Italia, quando arrivai.
                L'America era così grande per me che venivo dalla Svezia, così

                piccola. L'America, per me, era il Successo. Vede: l'America va
                bene  per  i  giovani  e  io  ero  giovane.  Va  bene  per  la  gente

                ambiziosa, e io ero ambiziosa. Va bene per la gente entusiasta, e




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