Page 17 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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la  sua  consolante  ricchezza.  Mi  accorsi  di  questo  quando  mi
                accorsi  di  un'altra  cosa  importante:  che  le  frasi  riportate  non

                bastano a dare l'idea di chi parla, il contorno dei suoi lineamenti,
                i  vestiti  che  indossa,  i  gesti  che  compie,  insomma  il  ritratto

                completo.



                Per completare il ritratto, e non per il gusto di apparire maligna
                a ogni costo, nel libro ho fatto precedere ogni intervista da una

                presentazione ora breve e ora lunga che racconta come si arrivò
                all'intervista,  come  si  svolse,  e  come  si  concluse.  Racconta

                anche  altre  cose  che  non  sempre  hanno  a  che  fare  con
                l'intervista  e  che,  inevitabilmente,  contengono  un  giudizio

                sull'intervistato.  Ciò  non  piacerà  ai  cultori  del  giornalismo
                obbiettivo per i quali il giudizio è mancanza di obiettività: ma la

                cosa mi turba pochissimo. Quel che essi chiamano obbiettività
                non  esiste,  l'obbiettività  è  ipocrisia,  presunzione:  poiché  parte

                dal presupposto che chi fornisce una notizia o un ritratto abbia
                scoperto  il  vero  del  Vero.  Una  notizia,  un  ritratto  non

                prescindono  mai  dalle  idee,  dai  sentimenti,  dai  gusti  di  chi

                fornisce  la  notizia  o  il  ritratto.  Un  albero  che  per  voi  è
                rigoglioso  per  me  è  ammalato,  un  uomo  che  per  voi  è

                bruttissimo per me è bellissimo, un'ora che per voi è esatta per
                me è sbagliata: il mio orologio andava avanti o indietro, peggio

                ancora io ero in un'altra parte del mondo dove anziché le cinque
                del pomeriggio eran le nove di sera. Esiste, può esistere dunque,

                solo  l'onestà  di  chi  fornisce  la  notizia  o  il  ritratto:  ed  è  con
                questa  onestà  che  ho  scritto  le  mie  prefazioni.  Con  la  stessa

                onestà tengo a dire che i miei antipatici non erano stati avvertiti
                di  questo.  Andando  da  loro  non  pensavo  di  raccogliere  le

                interviste  in  un  libro  e  di  conseguenza  non  dissi  che  avrei
                raccontato  in  un  libro  ciò  che  il  magnetofono  non  vedeva  né

                udiva. È quindi molto probabile che gradiscano poco l'idea e mi
                tolgano la loro amicizia se c'era, mi neghino la loro amicizia se

                credevan  di  darmela,  raddoppino  la  loro  inimicizia  se  essa



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