Page 21 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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farle si rifa al giornalismo più obbiettivo e più indiscreto che
possa esistere, io credo. Questo magnetofono registrerà tutto ciò
che noi diciamo e poi, parola per parola, lo trascriverò. Più che
un'intervista, tuttavìa, vorrei fare una conversazione durante la
quale io le porrò alcune domande. Possiamo continuare a
parlare in italiano?
INGRID BERGMAN: Certamente. Anche se non dovrei. No,
non sorrida. E che la commedia di cui sono protagonista, Hedda
Gabler, va in scena il 5 dicembre e Raymond Rouleau, il regista,
si arrabbia quando non parlo francese. Dice che poi faccio
sbagli. Si figuri, non vorrebbe nemmeno che parlassi svedese
con Lars.
Perché sorride?
Sorridevo perché pensavo che parlare italiano le desse fastidio.
Vuole scherzare? Fastidio?! L'italiano è la mia quinta lingua,
anche se ora la sto dimenticando un pochino. Sa, perfino coi
miei figli parlo spesso in francese.
Il francese lo parla molto bene, mi pare.
Non quanto l'inglese, il tedesco e lo svedese. Sa, cominciai a
studiare il francese a Hollywood, quando sognavo di stabilirmi a
Parigi, e lo perfezionai con Rossellini. Quando lo conobbi,
Rossellini non sapeva l'inglese, sicché parlavamo francese. Per
un anno parlai francese anche dopo essermi trasferita a Roma. Il
tedesco invece lo imparai da bambina, quando andavo a trovare
le zie ad Amburgo: le sorelle di mia madre. Mia madre era
tedesca, morì che avevo due anni. L'inglese è un po'"la mia
seconda lingua.
E curioso, signora Bergman, lei è svedese, con una faccia
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