Page 248 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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vogliano  distribuire  un  premio  che  distribuiscono  i  diciotto
                membri  dell'Accademia  di  Svezia,  e  soprattutto  perché  se  lo

                vogliano  distribuire  per  sé.  Uno  piglia  il  Nobel  perché  è
                conosciuto in tutto il mondo, e in tutto il mondo son conosciuto

                io:  mica  loro.  Loro  cominciano  appena  oggi  ad  esser  tradotti:
                dietro  le  mie  spalle  e  con  un  ritardo  di  mezzo  secolo.  E

                malgrado ciò il premio doveva andare al signor X, dicono, o al

                signor Y: non a Salvatore Quasimodo. Già: come se in tutto il
                mondo non ci fosse stata una guerra contro il nazismo, e l'Italia

                non fosse stata esclusa per venticinque anni dal Nobel perché
                partecipava  di  questo  nazismo,  e  gli  svedesi  potessero  dare  il

                premio a un fascista. Ma il signor X, cari miei, aveva fatto il
                razzista  in  Sud  America,  il  signor  Y  era  accademico  di

                Mussolini. Io, invece, continuo ancora ad esser minacciato per
                avere scritto l'epigrafe sulla strage di Marzabotto.



                Via,  professore,  non  erano  mica  tutti  così.  Qualcuno  con  la
                coscienza un po'"meno sporca c'era.



                A  chi  allude:  a  Moravia?  Ma  Moravia  non  prende  il  Premio

                Nobel perché non è un grande scrittore!


                Lui ne fa una questione morale. Non mi danno il premio, dice,

                per i miei contenuti. Non è vero, caro Moravia, non è vero.



                La  Svezia  ha  dato  il  Nobel  ad  Andre  Gide.  Più  immorale  di
                Gide! La differenza è che Gide è un grande scrittore e Moravia

                non lo è. Sicché è inutile che si sforzi: il Premio Nobel non lo
                prenderà mai. Né lui né gli altri che sono più giovani: per ora

                godono  tutti  una  perfetta  mediocrità.  Senza  considerare  che  i
                contenuti...  Io  al  premio  di  Svezia  ci  tengo  per  la

                determinazione  dei  contenuti.  Lo  dice  anche  la  relazione  che,
                per i contenuti della mia poesia, io sono l'interprete morale della

                vita  di  un  popolo:  della  guerra,  della  Resistenza.  «Interprete




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