Page 210 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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divertita.  Capitava  ogni  tanto  che  il  suo  sorriso  tornasse  un
                po'"meno innocente, il suo sguardo un po'"meno puro, però mai,

                proprio mai, egli fece qualcosa che potesse irritarmi. Se la notte
                si fosse conclusa con la coerenza dei tori, sembravan dire i suoi

                occhi,  come  di  regola  si  conclude  la  compagnia  un
                po'"prolungata di un toro maschio e di un toro femmina, tanto

                meglio:  lui  non  chiedeva  un  bel  niente,  non  offendeva  il

                Signore. Invece, inaspettata, esplose la rissa.


                Uscendo dall'albergo avevamo fatto una scommessa, io e lui: se

                mi fossi divertita, cosa di cui dubitavo, gli avrei pagato duemila
                pesetas. E alle due del mattino, mentre in una osteria di toreri

                assistevamo a un flamenco, fu chiaro che non avrei potuto non
                dargli le duemila pesetas. I suonatori di flamenco che lui aveva

                scelto erano tra i migliori di Spagna, le loro dita sfioravano le
                chitarre  come  le  dita  degli  angeli,  la  loro  voce  arrivava  alle

                viscere.  Cantando  sembravano  vomitare  l'anima  e  il  cuore  ed
                ogni  strofa  mi  riportava  alla  Spagna  che  avevo  imparato  ad

                amare con le poesie di Garcia Lorca e i racconti di Hemingway.

                Ballavano inoltre come non ho mai visto ballare il flamenco, si
                dimenticava guardandoli che erano brutti e vestiti da poveri; e

                mi facevan pensare, chissà perché, ai poveri che sulle barricate
                di Barcellona o Bilbao erano morti gridando Viva la Libertad.

                Mi voltai verso Antonio per dirgli è strano, lo sai a chi mi fanno
                pensare?  Ai  poveri  che  sulle  barricate  di  Barcellona  o  Bilbao

                morivan  gridando  Viva  la  Libertad.  Don  Antonio  stava
                frugando  nella  mia  borsa,  afferrando  tutti  i  soldi  che  v'erano

                dentro: un bel po'"di pesetas, più delle duemila che aveva ormai
                vinto.  E  prima  ancora  che  potessi  impedirlo  gridò:  «Mi  son

                guadagnato la sera e da questo momento fo tutto gratis. Tenete,
                bevete. Alle americane di Boston fo pagare di più». Poi lanciò il

                mucchietto  di  fogli  che  si  librarono  alti  come  coriandoli,
                planarono  lenti  come  aquiloni,  Le  chitarre  caddero

                rumorosamente  per  terra,  le  pesetas  sparirono  dentro  mani



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