Page 172 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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Infatti, quando leggo i giornali il più delle volte finisco col
leggere le didascalie sotto le foto.
Mi pare che suo padre tenga più di lei alla sua carriera di
calciatore.
Sì, in un certo senso sì. È stato lui a spingermi, a incitarmi, a
incoraggiarmi.
Capisco. Suo padre cosa fa?
Fa l'operaio alle ferrovie. Un mestiere molto duro: che rende in
modo indirettamente proporzionale alla fatica. E io vorrei che
smettesse: tanto, per quei due soldi che guadagna... Ma lui non
vuole smettere sebbene dica: ti ho mantenuto fino ad ora, ora
potresti anche essere tu a mantenere me.
Non può stare senza far nulla e poi non vuoi perdere la
pensione. Gli mancano cinque anni alla pensione.
Capisco. Dunque dicevamo che i giornali, bene o male, li legge.
E cosa legge sui giornali? I resoconti delle partite di calcio, altre
cose?
Il calcio, mai. Anche quando mi faccio degli amici, cerco
sempre di farmeli tra quelli che non parlan di calcio.
Leggo le altre cose. La crisi di Cuba, per esempio, l'ho seguita
un poco sebbene di politica io non capisca nulla: se avessi
dovuto votare, non avrei saputo davvero per chi votare, a sentir
loro hanno tutti ragione. Leggo certe rievocazioni. Io, per
esempio, sono nato nell'agosto del 1943: il periodo Badoglio.
Non so ancora nulla, o quasi nulla, di questo periodo Badoglio,
non sono ancora riuscito a capire se avevano ragione i tedeschi
o gli inglesi, gli italiani o gli americani, e non che la cosa mi
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