Page 167 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
P. 167

può ascoltare quel che ci rispondono? Sotto il mento appuntito,
                il pomo di Adamo gli andava su e giù. Chissà perché, ciò mi

                fece pensare a un grumo di pianto che non si può né inghiottire
                né  buttar  via.  Ma  forse  era  soltanto  un  pomo  d'Adamo  che

                andava su e giù.



                ORIANA  FALLACI:  Se  i  suoi  vent'anni  non  mi  guardassero
                con  tanta  compunzione,  signor  Rivera,  se  la  sua  mamma  non

                fosse qui a proteggerla, le mani strette sul grembiule da cucina,
                se non sapessi che lei dorme ancora col suo fratellino, questo

                incontro  dovrebbe  intimidirmi:  «Un  diamante  tra  i  gioielli»,
                l'hanno  definita  gli  inglesi  dopo  la  partita  di  Londra.  «Il

                bambino  d'oro»,  la  chiamano  in  Italia,  e  perfino  chi  non  si
                intende di sport sa che lei vale quasi mezzo miliardo di lire ed è

                uno  dei  più  grandi  calciatori  del  mondo.  Austeri  signori,
                informati di questa intervista, mi hanno telefonato pregandomi

                di  porgerle  omaggi.  Il  tassista  che  mi  ha  portato  fin  qui  è
                impazzito  di  eccitazione  quando  gli  ho  detto  chi  venivo  a

                trovare:  per  poco  non  siamo  finiti  contro  un  tranvai.

                francamente ciò pesa,  a chi  l'avvicina. E  suppongo che  debba
                pesare anche a lei.



                GIANNI RIVERA: Le sembrerà strano: ma non mi pesa affatto.
                Non  mi  sembra  una  cosa  eccezionale,  mi  sembra  una  cosa

                naturale  che  è  successa  perché  doveva  succedere:  comunque
                una  cosa  che  non  mi  tocca.  Come  non  mi  toccano  tante  altre

                cose: il linguaggio eccessivo dei giornalisti sportivi, l'emozione
                di certi tifosi che muoiono di infarto cardiaco se io fo un gol o

                non lo faccio...



                Naturalmente,  da  un  punto  di  vista  logico,  trovo
                incomprensibile che mi si paragoni su certi giornali a un cigno,

                a un cesellatore, o a un eroe: come trovo incomprensibile che un
                padre di famiglia debba morire se io fo un gol o non lo faccio.




                                                          167
   162   163   164   165   166   167   168   169   170   171   172