Page 163 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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chi è Franco.


                Lei è una brava ragazza: e lo è anche grazie ai suoi genitori.



                Questa poi! Vuol spiegarmi perché se la piglia tanto pei miei

                genitori?


                Guardi, Catherine. Le leggo gli ultimi versi di una poesia. È di

                un poeta russo che si chiama Evtuscenko e ha solo trenì anni.

                Dice:  «...  inchiniamoci  ai  nostri  padri  /  non  ne  deridiamo  gli
                errori /



                con la facile saggezza del poi. / Si erano messi per una strada
                nuova / difficile. O forse / vogliamo far loro il processo? / Forse

                credete  davvero  che  noi  /  siamo  assolutamente  infallibili?  /
                Pensate  al  giorno  in  cui  i  bambini  /  impietosi  /

                improvvisamente, ormai lontani dai nostri problemi /



                ricorderanno  solo  ciò  che  noi  non  potemmo  risolvere  /  e  di
                quello che abbiamo risolto, si saranno dimenticati».



                Boh! Allora perché mio padre non telefona? Potrebbe almeno
                telefonare, no?



                Parigi, marzo 1963




























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