Page 170 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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Altafini? Ecco, son queste le cose che mi pesano, che mi
dispiacciono.
E d'aver smesso di studiare non le dispiace? Lei è un ragazzo
intelligente, lo dicono tutti. I suoi discorsi sono lucidi, corretti, il
suo vocabolario è ricco. È certo un gran peccato che lei abbia
abbandonato la scuola così presto, per vivere con tante lacune,
incertezze.
Mi dispiace sì. Mi dispiace moltissimo. Oltretutto nel nostro
mestiere si gira il mondo, si è sempre a contatto con gente colta,
esperta, e quando non si sanno le cose ciò mette a disagio.
Insomma, più si gira, più ci si accorge d'essere ignoranti: mia
madre può confermarle quante volte torno a casa e dico che
cosa brutta è non poter studiare. Io vorrei saper tutto, vorrei
essere in grado di sostenere una conversazione su tutto, non solo
sul calcio: ma la scuola l'ho lasciata che avevo sedici anni. Ho
fatto solo le tecniche commerciali ed ho conseguito il diploma
di computista commerciale. Dopo avrei dovuto dare un esame
integrativo per diventar ragioniere, ma fui acquistato dal Milan,
divenni un vero professionista, e così... Non rimpiango niente,
intendiamoci, da molti punti di vista sono più privilegiato come
calciatore che come ragioniere, quella di ragioniere dopotutto
non è mica una gran carriera, e poi chi mi dice che avrei sudiato
ragioneria? A scuola andavo bene ma pei numeri non andavo
matto. Però, se penso alle cose che non so e che avrei potuto
sapere...
Può sempre saperle. Può continuare a studiare, se vuole: almeno
a leggere. Il calcio sarà una bellissima cosa per lei: ma al mondo
non c'è solo il calcio e non ci si può limitare nel calcio...
Bisogna avere altre curiosità, altri interessi... E se uno studia, se
legge...
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