Page 156 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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modo spregiudicato, avevo letto qualche libro malgrado le
edizioni originali di papà, ero precoce, non ero stupida come
tante: e l'idea di dover affrontare per la prima volta le
responsabilità, decidere da sola, mi affascinava. E poi sa, il
mondo del cinema lo conoscevo.
Quali libri aveva letto, Catherine?
Kafka, quasi tutto. Un poco di Proust. Hemingway no perché
non mi piace, non lo capisco. A me ha fatto molta impressione
un libro di un ragazzo che si chiamava Radiguet. È pensando a
lui che avevo perfino scritto un romanzo, una porcheria dal
titolo Lacrime calde. Dicevo dunque che il mondo del cinema lo
conoscevo: mio padre è uno sceneggiatore famoso, in casa mia
è sempre stato un via vai di registi e di attori, se pensa che ho
passato buona parte dell'infanzia attaccata al naso di Cayatte e
sulle ginocchia di Clouzot. Certo, mi capitarono cose strane...
Di incidenti come quello col famoso attore ne ho avuti
parecchi... Posso dire il suo nome?
Meglio di no, Catherine.
Pazienza, perché è uno sporcaccione e la gente dovrebbe
saperlo. Vero è che gli sporcaccioni ci sono dappertutto.
Dunque questo famoso attore mi invita a cena col regista e la
ragazza del regista.
Dopo la cena si sale in due automobili: il regista con la sua
ragazza e io col famoso attore. Subito questo mi mette una
mano addosso. Oddio, penso, che faccio?
E non faccio nulla. Allora lui, continuando a guidare, mi
abbraccia. A questo punto mi sposto.
Allora lui ferma la macchina e vuole baciarmi. Allora io dico
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