Page 154 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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zucchero.  Ha  convertito  anche  uno  scrittore  che  si  chiamava
                Malaparte.



                Vero è che, quando accadde, Malaparte era più di là che di qua.



                Io  ero  tutta  di  qua:  ma  non  fu  semplice.  Ricordo  che  dissi  a
                Fabrizio: che scocciatore, quel prete.



                Dice  che  vuole  pregare  per  me.  Preghi,  preghi.  E  che

                sghignazzata mi feci quando padre Rotondi scrisse la Preghiera
                per Caterina sul suo giornale «Il mondo migliore». Poi lo rividi,
                per caso, in casa di Castellett, il mio avvocato che è anche suo

                amico.  Poi  un'altra  volta,  sempre  con  Castellett,  a  Rocca  di

                Papa: e ci mettemmo a parlare un poco sul serio. Parlammo ad
                esempio  di  come  ero  stata  educata:  la  sera,  quando  i  ragazzi

                venivano a prendermi per uscire, mio padre diceva fai quel che
                vuoi, vai con chi ti pare, ma non sposarti, hai tutto il tempo per

                sposarti, a sposarsi uno piglia una decisione gravissima e poi se
                ne pente, meglio pentirsi il più tardi possibile. Ma io a un certo

                punto  m'ero  accorta  di  questo:  d'accordo,  bene,  benissimo,
                andiamo a destra, andiamo a sinistra, ma poi?



                Bisogna pure mettere un limite a ciò che facciamo, imporci una
                meta.



                Non  c'è  bisogno  di  essere  cattolici  per  capire  questo.  Basta

                essere persone perbene. Insomma a questo si arriva anche con la
                ragione.



                Io  ci  sono  arrivata  attraverso  la  fede  che  per  me  è  sentirsi

                incapaci di commetter peccato. Io, la vita di mio padre e mia
                madre che in tutti i sensi hanno vissuto in due direzioni diverse,

                non  la  voglio  vivere.  Ho  visto  tante  cose  che  mi  hanno  dato
                pena quando avevo dodici anni... uno dice: che vede un ragazzo

                a dodici anni? Vede, vede, io ho visto, e non voglio che quelle


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