Page 124 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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perbacco!»  Memoria  un  corno:  per  due  giorni  la  mia  mano
                destra restò atrofizzata, urlavo di dolore solo a stringere tra le

                dita  il  rossetto.  Per  quattr'ore  tonde  avevo  preso  gli  appunti.
                Bisogna sempre guardarci da quelli che incomincian dicendo di

                non voler dare interviste.



                Durante  quelle  quattr'ore  il  Baby  mi  offrì  cinque  caffè  e
                ricevette  otto  telefonate  transoceaniche:  New  York,  Buenos

                Aires, Rio de Janeiro, Okinawa, Honolulu, Sào Paulo, di nuovo
                Sào Paulo e di nuovo New York. A occhio e croce, poiché le

                chiamate partivan da lui, trecentomila lire di spesa. Il Baby, lo
                sanno  anche  i  neonati,  è  miliardario:  uno  dei  miliardari  più

                miliardari del mondo. Mi offrì anche il cognac, due tre volte mi
                sembra, ma per il cognac non venne mai il cameriere perché il

                Baby  lo  teneva  nascosto.  Forse  il  cameriere  lo  beve,  non
                bisogna mai fidarsi dei camerieri. Al secondo cognac giunse Ira

                che  era  stata  a  far  spese  ma  non  aveva  comprato  nulla  in
                considerazione  che  tutto  è  così  caro,  a  Parigi:  ti  fanno  pagar

                mille franchi per un fazzoletto. Ira è assai economa: l'argomento

                che più la infiammava oltre ai due figli che l'ex marito Alfonso
                Hohenlohe non vuoi restituirle era la casa del Baby a Sao Paulo.

                Questa  casa  ha  sessantadue  stanze,  il  cinematografo,  il
                nightclub,  la  piscina  coperta,  la  piscina  scoperta,  per  tenerla

                bene ci vogliono decine di servitori: una spesa terribile. Così Ira
                ne aveva pretesa una più piccola e il problema era questo: che se

                ne  fa  della  vecchia,  si  vende  o  non  si  vende?  Ira  voleva
                venderla,  il  Baby  no,  e  appassionatamente  ne  discutevano

                mentre  il  tramonto  indorava  l'obelisco  di  Place  Venderne  e
                l'ultimo  sole  scaldava  il  salotto  arredato  con  mobili  e  ninnoli

                rari.  «Ma  Baby!»  «Ma  Ira!»  Per  decidere  chi  dei  due  avesse
                ragione mi invitarono perfino a Sào Paulo dove io avrei dovuto

                visitar le due case e pronunciare il verdetto. Però non mi dissero
                che  m'avrebbero  pagato  il  biglietto  d'aereo,  seicentomila  in

                classe turistica, ed io dovetti declinare l'invito spiegando che ero



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