Page 120 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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Io mi chiedo, Madame, chi o che cosa le dia questa forza,
questo coraggio. Lei è religiosa?
No, affatto. Sono stata educata nella religione, cattolica
naturalmente, ma l'ho abbandonata ben presto. Nella religione io
sono come nella politica: dall'altra parte della barricata. Se mi
occupassi di religione, o di politica, salterei subito il fosso e mi
metterei addirittura dalla parte di coloro che sfruttano la
religione e la politica. Anche se non capisco come facciano a
guardarsi in faccia senza mettersi a ridere. Voglio dire insomma
che, se fossi una donna politica, sarei almeno ministro; se fossi
religiosa, sarei almeno cardinale. Invece sono tutto il contrario
di un ministro e di un cardinale.
Come può pensare che sia religiosa? Il mio spirito è laico, sono
una bestia logica che vede tutto sul piano della ragione, non
della fede o del mistero. Non ho mai chiesto aiuto che alla
ragione, mai a un'entità mortale, o immortale: ammesso che
l'immortalità esista. Neppure quando giacevo con gli occhi
ridotti a un fuoco nella mia casa a Belle Isle, mi sono
abbandonata a preghiere. La mia solitudine, mia cara, è totale:
profonda come il mare. La solitudine non è solo conquista, è
libertà. E
io ho un gusto mostruoso per la libertà.
Forse non ho posto bene la domanda, Madame. In questo caso
parlare di religione provoca equivoci.
Io non alludevo a una religione precisa: cattolica, buddista, o
musulmana. Alludevo a un'altra cosa...
Insomma... voglio dire... se le chiedo: lei crede in Dio?
Le rispondo: no, non ci credo. Il mio dialogo, gliel'ho spiegato,
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