Page 119 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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al centimetro e calcolare bene i secondi per un movimento o una
                frase.  E  il  teatro,  ammetterà,  è  un  po'"più  difficile  del

                cinematografo. I riflettori... non ascolti quel che dicono gli attori
                con la loro mediocre immaginazione: nessuno è mai diventato

                cieco  per  un  riflettore.  Quando  il  produttore  di  Le  voyage  à
                Biarritz mi propose un ruolo nel film, mi preoccupai soltanto di

                sapere se avrei dovuto muovermi molto. Mi disse di no e allora

                firmai:  imparando  la  parte  col  magnetofono.  Certo,  il  primo
                giorno avevo un po'"di paura: ci riuscirò, pensavo, a muovermi

                e parlare al momento giusto?


                Ci  sono  riuscita  benissimo.  Il  cinema  è  fatto  di  prove,

                controprove,  preparazione:  al  momento  del  ciak,  solo  gli
                imbecilli riescono a sbagliare. Le giuro: quando il film uscirà,

                nessuno  si  accorgerà  che  sono  cieca.  Apparentemente  i  miei
                occhi  son  vivi,  hanno  colore,  almeno  mi  dicono.  E  li  posso

                muovere come se ci vedessi: anche lei non ha l'impressione che
                la veda, mentre le parlo? Poi era così carino, il regista. Quando

                voleva dirigere il mio sguardo diceva: «Arletty, guarda più in

                alto.


                Ora più in basso. Ora a destra. Ora a sinistra». Io obbedivo e

                l'illusione era perfetta. Non immagina quanto mi son divertita.
                Del resto, due anni fa, non recitai Orpheus Descending con un

                occhio solo?


                Qualcuno si è accorto che recitavo con un occhio solo?



                Mia cara: io sono una gran giocatrice di poker. Tutta la vita io

                ho giocato a poker. «Il poker» dice Spencer, il filosofo inglese,
                «è un giuoco d'anime dove le carte non sono che un pretesto.» E

                quando gioco, io sono sempre la nemica di me stessa. Lo sa che
                ho addirittura intenzione di tornare al teatro?







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