Page 128 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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Non  che  sia  egoista,  intendiamoci.  Il  fatto  è  che  quando  uno
                lavora e sa quanta fatica costa il lavoro, non può mica gettare i

                soldi. Per la stessa ragione non gioco mai, nessuno mi ha mai
                visto in un casinò. Detesto giocare perché detesto perdere.



                Eppure ho letto che lei adora fare scommesse: «Scommetto un

                milione che la prima ragazza che passa è bruna», «Scommetto
                un milione che la prima automobile che passa è rossa». E quella

                volta  che  telefonò  a  Sào  Paulo  per  dire  al  suo  amico  Dirceu
                «Scommetto che in questo momento la tua cravatta è bianca» e

                vinse la scommessa?



                Balle. Io non ho mai fatto una simile idiozia. L'hanno inventata i
                giornali:  come  il  particolare  che  io  lavori  sei  mesi  all'anno  e
                negli altri sei mesi mi diverta. Ad esempio, perché crede che sia

                a Parigi?



                Per divertirsi.


                E invece no. Sono a Parigi perché Parigi è il punto, per noi, più

                vicino alla Spagna e in Spagna si attende, da sei mesi, la causa

                con Alfonso: per i bambini di Ira. Ira e io non possiamo andare
                in Spagna: una denuncia come quella che fecero a Ponti e alla
                Loren in Italia e ci arresterebbero. Non so se è il caso di parlare

                della faccenda con Ira, quando verrà. Poveretta, ha tanta pena.

                Non  che  si  confidi  con  nessuno,  intendiamoci:  nemmeno  con
                me.



                Così  controllata,  così  orgogliosa,  non  si  lagna  mai:  ma  io  so
                quanto soffre, so che quando si chiude in camera è per piangere.

                Ecco Ira. Vi conoscete?



                IRA  FURSTENBERG:  Sì,  sì.  Ci  siamo  conosciute  a  Milano,
                quando io ero in viaggio di nozze con Alfonso.





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