Page 126 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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furia a pensarci.


                Diceva: «Bisogna farla finita con questa storia. Se continui così

                ti chiameranno Baby anche i tuoi figli e i tuoi nipoti». Eppure

                nemmeno a lui riuscì mai di chiamarmi in altro modo che Baby.
                E io mi son rassegnato, sopportando perfino i giochi di parole.

                Lo sa come mi hanno chiamato giorni fa su un giornale? Play
                nonno.



                Cosa  le  importa?  Quando  uno  è  ricco  come  lei,  può  farsi
                chiamare come vuole: playboy, play nonno... Quando uno ha un

                appartamento in Place Vendóme, di fronte alRitz... Mica male

                questo  appartamento.  Ma  quanti  miliardi  ha  lei?  Cinquanta?
                Cento?



                Non lo so, chi lo sa? Non esageriamo. In Brasile ce ne saranno
                quindici ricchi come me. O forse più. Quanto all'appartamento

                parigino, non è mica mio: è di mia moglie Ira. Glielo ha regalato
                sua  madre.  Sì,  sì,  come  piedàterre  non  c'è  male,  è  carino;  la

                posizione è buona.



                Diciamo  eccellente.  Degno  di  un  playboy  rispettabile.  Se  non
                fosse  per  questo  parcheggio  di  automobili  che  deturpa  Place
                Venderne...



                Senta, la smetta subito con la faccenda del playboy: intesi? Io

                non sono un playboy. Provi a chiedere in Brasile se io sono un
                playboy: lì non sanno nemmeno che mi chiamo Baby, lì sono il

                signor  Pignatari.  I  playboy  non  lavorano:  si  divertono.  E  io
                invece lavoro. Ma siccome uno che lavora non diverte nessuno,

                i giornali sorvolano sul fatto che lavoro e mi chiamano playboy.
                Dicono  anche  che  spendo  e  spando,  che  butto  via  soldi.  Ma

                quando? Ma dove? Mi osservi bene: non ho neppure un grammo

                d'oro addosso. Nemmeno l'orologio, ho d'oro.




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