Page 110 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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sinistro... Da cinque anni la vista dell'occhio sinistro era ridotta
                quasi a zero, anche se non lo sapeva nessuno, non l'avevo detto

                a nessuno.



                L'esibizione delle disgrazie è talmente indecente e patetica, la
                pietà degli altri così detestabile. Sa come accade; se fossi stata

                malata  al  fegato,  tutti  avrebbero  detto:  sapete,  Arletty  ha  un
                guaio alla vescica biliare, deve operarsi, poveretta. Ma essendo

                cieca da un occhio, tutti si sarebbero sciolti in pietà. Così non
                l'avevo  detto  a  nessuno:  tanto  più  che  l'occhio  destro  era

                eccellente.  Potevo  leggere,  con  quello,  camminare,  guidare
                l'automobile.  E  restava  eccellente  perché  ci  mettevo  un

                medicinale  leggero,  in  quello  cieco  ci  mettevo  invece  un
                medicinale  fortissimo.  Come  abbia  fatto  a  sbagliare,  non  so.

                Distrazione? Fatalità? Non so. Accadde il 15 luglio, nella mia
                casa a BelleIslesurMer. Isola Bella, in italiano, n'estce pas? Un

                posto selvaggio, fatto solo di barche, case di pescatori, il vento
                che  soffia  su  tutto,  non  lontano  dalla  costa  della  Bretagna,  e

                nessuna  comunicazione  col  mondo  civile.  Stupendo.  Aspetti,

                vorrei che vedesse la fotografia. C'è in un libro, voglio cercare il
                libro. Lo riconosco al tatto...



                Attenta,  Madame.  Posso  aiutarla,  Madame?  Lo  cerco  io,
                Madame. Qual è il titolo? Lasci che lo cerchi io, Madame.



                Ma no, posso trovarlo da me. Lo riconosco al tatto, le ho detto.
                Questo? No, non è questo: è più ruvido. Questo?



                No, non è questo: è più liscio. Che colore ha questo? Rosso?

                Allora  no.  Bè,  non  importa.  Dicevo  che  è  un  posto  stupendo.
                Me ne innamorai nel 1947, mentre vi giravo un film con Carnè,

                e nel 1949



                andai  praticamente  ad  abitarci.  Una  casa  di  pescatori,  senza




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