Page 99 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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ebbero l'ordine di portarmi un brodo, qualsiasi cosa chiedessi.
                Chiedevo altra roba e portavano il brodo.

                  Morivo di fame. Qualche volta riuscivo a rubare un bicchiere
                di  latte,  ma  c'era  sempre  qualcuno  che  se  ne  accorgeva  e  lo

                raccontava al signor Mayer. Allora mi chiamava per dirmi che
                bambina  ingrata  e  cattiva  fosse  questa  Judy  Garland.  Poi
                decisero di fare Il Mago di Oz. Avevano scelto Shirley Temple,

                ma la Fox non cedeva Shirley Temple e allora scelsero me. Mi
                fecero un naso nuovo, mi tinsero i capelli di biondo, si riunirono

                tutti  e  cominciarono  a  discutere  come  si  discute  un  pollo  al
                mercato.
                  «Mi guardavano e dicevano: "Che ne vuoi fare di questa roba

                qua. È grassa e brutta". Parlavano e guardavano come se anch'io
                non avessi occhi e orecchi, forse in quella occasione cominciai

                ad  essere  torturata  da  quel  che  chiamano  il  complesso  di
                inferiorità.  Mi  presero  però  per  fare  Il  Mago  di  Oz,  tuttavia

                decisero  di  sorvegliarmi  perché  non  mangiassi,  così  dormivo
                allo  studio  con  una  ragazza  pagata  apposta  per  denunciarmi.

                Credevo che fosse un'amica: mi accorsi del contrario quando mi
                chiamarono e dissero che sapevano che cosa mangiavo, a che
                ora  rincasavo  e  a  chi  telefonavo.  Piansi  e  mi  venne

                l'esaurimento  nervoso.  A  diciannove  anni  avevo  già  avuto  tre
                esaurimenti  nervosi  e  un  marito.  Il  marito  si  chiamava  David

                Rose  ed  era  musicista.  Forse  lo  sposai  perché  era  molto  più
                vecchio di me e avevo bisogno di sentirmi protetta. Infatti mi

                trattò sempre come una bambina e anche lui non faceva altro
                che dirmi quel che dovevo e quello che non dovevo mangiare.

                    «Bene:  la  maggior  parte  della  gente  del  cinema  può  vivere
                senza mangiare o a dieta. Io no. Scoprii che l'unico modo per
                dimagrire erano le pillole. Allora divenni sottile, ma non potevo

                dormire. Così prendevo le pillole per dormire. La mattina non
                riuscivo a svegliarmi e allora prendevo le pillole per svegliarmi.

                Il  mio  sistema  nervoso  era  a  pezzi.  Allora  prendevo  anche  le
                pillole per stare tranquilla.





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