Page 64 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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estranei non aveva nulla di anormale.
                  Sembravano abituati alla diffidenza e al sospetto.

                  In seguito seppi di non avere sbagliato. Dovunque andassi e
                chiunque incontrassi, la freddezza e la reticenza si ripetevano. I

                divi  di  Hollywood  hanno  paura  del  pubblico,  paura  dei
                produttori, paura soprattutto dei giornalisti: che a volte sono i
                più preziosi alleati, ma a volte i più spietati nemici.


                  A Hollywood, ne abitano oltre mille con il compito di scrivere

                notizie sui divi e soltanto sui divi.
                  Infatti non v'è paese al mondo dove si stampino tanti giornali
                dedicati agli attori: «Photoplay»,

                    «Screenland»,  «Modern  Screen»,  «Screen  Stories»,  «Screen
                Album», «Motion Pictures Parades»,

                    «Hollywood  Confessions»,  «Movie  and  TV  Personalities»
                vendono  ogni  settimana  decine  di  milioni  di  copie  e  nessuno

                riesce  a  evitare  le  loro  inchieste  indiscrete,  le  interviste
                insinuanti, i rimproveri severi e dolciastri. «Hear Hollywood»,

                rivista mensile, è arrivata al paradosso di introdurre addirittura
                le pagine parlanti, vale a dire pagine dove è incisa l'intervista
                col divo.

                    Ritagliandole,  potete  ascoltarle  come  un  disco  normale.  Ho
                acquistato,  per  cinquanta  cents,  un  numero  dedicato  a  Natalie

                Wood.  C'era  davvero  la  pagina  di  cartone,  rotonda  come  un
                disco.  La  appoggiai  sul  grammofono  e,  con  un  brivido  di

                sgomento,  ascoltai  la  vocina  addolorata  di  Natalie  Wood  che
                diceva: «Tutti mi accusano di frequentare troppi giovanotti. Io

                non  credo  di  frequentare  troppi  giovanotti  e  nemmeno  i  miei
                genitori lo pensano.
                    Vorrei  giustificarmi  per  avere  causato  involontariamente  un

                dolore  a  chi  mi  vuol  bene  mettendo  in  chiaro  che  sono  una
                brava ragazza la quale si vuole sposare e avere bambini...».

                  I quotidiani più seri hanno a Hollywood i loro corrispondenti
                speciali  che  ogni  giorno  telefonano  una  «colonna»  di

                pettegolezzi. Così, quando June Allyson da un ceffone al marito



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