Page 69 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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vista di New York.
Il crack del 1929 la ridusse in miseria, e Cobina si consolò
inventando una colonna: Society as I see it, la Società come la
vedo io. I divi non temono Cobina per quel che scrive (è sempre
chic e ritiene sbagliato pubblicare insolenze), ma per quel che
non scrive. Siate ignorati, a Hollywood, da Cobina, e la vostra
importanza sociale subirà gravissimo danno. Il suo disprezzo
silenzioso colpisce come una randellata.
Ora ammettiamo, a voler essere ingenuamente ottimisti, che
Cobina non ignori i poveri divi, che Sheila li lusinghi, che
Louella li ami, che Hedda li risparmi. Un'altra minaccia li
insidia, e questa è la più grave di tutte: «Confidential».
Il processo di «Confidential» appartiene, ormai, alla storia di
Hollywood: come Greta Garbo, Cecil De Mille e Marilyn
Monroe. Nell'aprile di quest'anno il giornalino, messo in allarme
dal pericolo di sequestro, s'è tagliato le unghie: limitando la
tortura sistematica ai divi. Ma la stampa scandalistica resta e
soprattutto resta Bob Harrison, il direttore di «Confidential»,
che invece di trovarsi in prigione è libero come un uccello e
gira, più strafottente di prima, a bordo della Cadillac bianca.
Bob Harrison è uno scapolo di cinquantaquattro anni, dalla
faccia sgradevole e il cappello sempre calato su un occhio come
le caricature dei gangsters. Ammette d'essere analfabeta. Fino a
qualche anno fa era morto di fame, viveva in una camera
ammobiliata a Los Angeles. Poi fece quattrini con certe riviste
pornografiche, «Beauty Parade», «Flirt», «Wink», «Titter»,
«Eyeful», dedicate «alla glorificazione della ragazza
americana»: perlopiù seminuda o addirittura come mamma l'ha
fatta.
Più tardi Harrison capì che si faceva più soldi arricchendo quei
«nudi artistici» con qualche inchiesta dedicata al bedtime (l'ora
di andare a letto). Si dedicò dunque alle storie di sadismo e di
masochismo, scoprì il valore del fotomontaggio e fondò la
rivista "Whisper", dove apparivano articoli col seguente titolo:
«È vero che gli atleti sono amanti poco efficaci?». Nel giro di
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