Page 183 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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nessuno sospettava che la testa gli servisse anche per ragionare.
                Credevano che gli servisse soltanto per tenerci in bilico le sue

                centottantadue  libbre  di  muscoli.  Burt,  infatti,  parlava
                pochissimo: tutto il suo vocabolario era ridotto alle espressioni:

                «Allez» e «Op- là». Guadagnava tre dollari la settimana. Aveva
                una moglie trapezista, June Ernst, da cui divorziò, che parlava e
                guadagnava meno di lui.

                    Nel  1941  Burt  si  ruppe  una  mano  facendo  il  triplice  salto
                mortale.  Allora  cambiò  mestiere  e  divenne  commesso  in  un

                negozio  di  biancheria  da  signora.  Chi  lo  conobbe  commesso,
                sostiene  che  si  comportava  con  le  clienti  come  un  venditore
                ambulante  in  un  harem.  Smerciava  mutandine  e  reggiseni

                imbarazzandole con una strizzatina dell'occhio sinistro.
                  Poi fu richiamato alle armi. Fece la guerra come sergente in

                Francia e in Italia. Era un sergente arrogante e senza disciplina.
                Ogni  tanto  scappava  per  visitare  luoghi  più  allegri  delle

                caserme. Ma una volta scappò a Montecatini, entrò in un teatro,
                e vi conobbe una donna perbene. Così la sposò.

                    Si  chiamava  Norma  Anderson,  era  vedova,  americana,
                graziosa, e le nozze, che avvennero a Pisa, rappresentarono una
                svolta decisiva nella vita di Burt. Finita la guerra egli seguì la

                moglie a New York, lei lavorava nell'ufficio della Paramount in
                Times Square. E qui lo scoprì un agente teatrale.

                  Successe in ascensore. «Vado a trovare Norma e vedo che un
                tale mi fissa. Sai, uno di quei tali che bazzicano a Broadway e

                lasciano  la  carta  da  visita  promettendo  montagne.
                All'undicesimo  piano  si  gratta  la  zucca  e  mi  chiede  se  vorrei

                lavorare per lui in una commedia. Al ventesimo piano ci penso,
                al  trentesimo  mi  gratto  la  zucca  anch'io  e  rispondo  che  è  un
                modo come un altro per fare quattrini.

                  Così divenni un attore.» La commedia era A Sound ofHunting,
                Burt vi recitava la parte di un sergente scontroso e violento: sé

                stesso.  Rimase  poco  sul  cartellone  perché  era  una  brutta
                commedia,  ma  quando  la  troupe  fu  licenziata,  quelli  di

                Hollywood avevano notato Lancaster. «Io non volevo andare a



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