Page 174 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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«siamo falliti anche noi.» «Bisogna fare qualcosa» disse Lasky.
«Perché non ci mettiamo nel cinema?» disse Goldfish, quasi
scherzando.
«Proviamo» disse Lasky.
«Va bene» disse De Mille.
Erano tempi eroici, lo si capisce bene. Detto fatto i tre misero
insieme venticinquemila dollari e fondarono la Lasky Feature
Play Company, con De Mille direttore e Gold- fish presidente.
Goldfish mutò, per l'occasione, il suo nome: assumendo quello
di Goldwyn. Poi affittarono alcune macchine da presa alla
Motion Pictures Patents, dissero: «Torniamo subito, andiamo a
fare un giretto», e scapparono all'Ovest con il bottino.
«Let us go to West», andiamo all'Ovest, fu il grido di De
Mille, destinato a diventare uno slogan.
L'Ovest era l'unica regione d'America dove gli indipendenti
potessero produrre film sottraendosi al giogo della Motion
Pictures Patents. Certo, nessuno dei tre si era comportato molto
bene con la Motion Pictures Patents: le macchine da presa
valevano un patrimonio.
«Ma quei filibustieri» dice De Mille «si meritavano qualcosa
di peggio.» De Mille aveva fatto bene i suoi calcoli. Per andare
all'Ovest ci volevano giorni di treno, la malavita non era
organizzata in America come oggi che basta fare un telegramma
per raggiungere «un traditore» e «dargli una lezioncina». I
gangsters di New York non avrebbero certo pensato a inseguire
i tre giovanotti. Né la Motion Pictures Patents poteva illudersi di
sequestrare le macchine praticamente rubate. Lasky, Goldwyn e
De Mille fecero il viaggio con animo sgombro.
L'idea di De Mille era fermarsi nell'Arizona: sufficientemente
lontana da New York e sufficientemente assolata. Ma quando il
treno giunse nella stazione di Flagstaff, De Mille notò con
sgomento che la vallata era immersa in una nube di pioggia. Ci
fu un breve consulto, poi i tre decisero di continuare il viaggio
fino a quando non avrebbero trovato un bel sole. Lo trovarono
quando più in là non potevano andare: perché oltre la fermata
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