Page 157 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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cinematografica.
Veniva da Broadway. Recitò nel suo primo film, quel Red
River (Il fiume rosso) che lo trasformò in una star overnight,
con malcelato disprezzo. E lo stesso disprezzo esibì verso la
comunità che lo aveva ospitato. Abitava in una soffitta, non
possedeva neppure uno smoking, non faceva nulla per apparire
simpatico. Dice il regista Zinnemann, che lo lanciò: «Si
muoveva come un gatto spaventato e come un gatto inarcava la
schiena quando una cosa lo irritava. Urlava per nulla. Una
infinita tristezza annacquava i suoi occhi verdi. Era sempre
incerto, scontento, afflitto da esagerati problemi». «E io credo
che sia nato da questo il successo di Montgomery Clift» mi
disse Fred Zinnemann. «Con la sua inquietudine e la sua
malinconia, egli era il simbolo di una generazione che usciva
dalla guerra per rientrare nella normalità. Milioni di ex GI
credettero di identificarsi in lui.
Milioni di ragazze lo amarono perché avvertivano il suo
bisogno di essere protetto e confortato.»
Invece, come tutti gli attori che in seguito fecero scuola del suo
personaggio, Montgomery Clift respingeva le donne. Anzi, le
odiava. L'unico amore che gli si attribuisce resta quello per
Elizabeth Taylor. Ma si trattava di amore? Il legame fra
Elizabeth Taylor e Montgomery Clift durò anche durante i
matrimoni di lei. Nei periodi di burrasca familiare, Liz ricorreva
al suo aiuto supplicandolo di calmarle il marito. La sera in cui
Montgomery Clift ebbe l'incidente automobilistico che gli lasciò
la faccia sfregiata, era andato a sistemare una vertenza
sentimentale fra Elizabeth Taylor e Michael Wilding, il secondo
marito.
È un incidente che somiglia stranamente a quello capitato a
James Dean. Dicono che Monty si trovasse, quel giorno, in
preda a un'angoscia più forte del solito. Salì sulla macchina
leggermente ubriaco e come un pazzo imboccò il Sunset
Boulevard. Dopo qualche minuto si sfasciava contro un albero.
Liz fu la prima ad arrivare sul posto. Monty aveva il cranio
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