Page 69 - Oriana Fallaci - 1968
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Il Venerabile saltò il muretto e si rifugiò nell’ambasciata
Venerabile Tarn Chau, vuol dire senza americani o altri
stranieri?
No, no. Anche un paese governato da se stesso deve avere
amici, protettori. Il Vietnam ha bisogno di amici stranieri, di
protettori, e i nostri amici stranieri sono gli americani. Non
possiamo fare a meno di loro, non possiamo combattere il
comunismo senza di loro. Se non ci fossero loro il Vietnam del
Sud sarebbe nelle mani dei comunisti e noi speriamo che gli
americani restino a lungo. Certo gli americani non devono
comportarsi da superiori, però noi buddisti abbiamo molta
gratitudine per gli americani. Ah! Il Venerabile Tri Quang non
la pensa così? Ciascuno ha le sue idee e amen. Però tutti sanno
che quando la polizia di Diem andò ad arrestarlo, il Venerabile
Tri Quang saltò il muretto e si rifugiò nell’ambasciata
americana, ah!
Venerabile Tarn Chau, lei sarebbe pronto a immolarsi?
Io?! Ah! Io sono contro le immolazioni. Non mi piacciono, non
mi sono mai piaciute. Le immolazioni sono il sacrificio supremo
per la nostra religione, d’accordo, però io penso che la morte sia
accettabile solo quando viene il momento di morire per malattia
o per vecchiaia. Peccato che queste immolazioni continuino, io
non mi brucerei davvero. No, no. Mai. Ah!
Sì, è difficile, molto difficile, prender sul serio questi buddisti:
capire chi sono, che vogliono, con chi stanno. E ti dà un senso
di amarezza se pensi a una macchia nera di bruciato sulla
terrazza della pagoda Tu Nghien, a tutti quelli che sono morti,
drogati o no. Con loro, per loro.