Page 413 - Oriana Fallaci - 1968
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Secondo  me  è  meglio  di  qui:  il  razzoporto  è  eccellente,
                circondato da dodicimila chilometri di mare profondo dove le

                astronavi  possono  precipitare  senza  colpir  l’abitato,  e  la
                preparazione  psicologica  addirittura  perfetta.  Coperto  da  un

                sudario  di  sabbia,  di  asfalto,  di  sale  marino,  il  luogo  è  così
                brutto che quando ci sei non ti resta che andar sulla Luna dove,
                se non è meglio, peggio non è. Non a caso scienziati prolissi lo

                portano  a  esempio  della  prossima  stazione  spaziale.  Estinti  i
                sugheri, le palme, i lillà, le trecentoventotto specie di alberi che

                lo  ossigenavano,  vi  trionfano  le  piante  di  plastica;  i  prati
                sintetici  si  comprano  al  supermarket  come  la  stoffa.  Estinti  i

                coccodrilli, i topi, le zanzare, vi sopravvivono solo i pescicani
                impiegati dalla NASA per divorare i curiosi che si bagnan nel

                mare anziché nelle piscine, e ciò che qui chiamano uccelli non
                sono gli uccelli ma i razzi o i missili: sicché chi va a caccia e
                dice «ho preso un uccello» finisce immediatamente in galera. I

                motel, che sono alberghi per l’uomo e per l’automobile, hanno
                nomi  come  Satellite,  Vanguard,  Polaris  e  non  dispongono  di

                camerieri ma di esperti robot: robot per lucidare le scarpe, robot
                per fare il caffè, robot per massaggiare chi è stanco. I giocattoli

                sono quelli che i figli dei cosmopionieri useranno nelle colonie
                lunari destinate a sorgere sulla Vallata della Eterna Luce: tutine

                spaziali, bombolette di ossigeno, astronavicelle che prendono il
                volo  per  mezzo  di  batterie  solari.  Le  cartoline  da  spedire  agli
                amici  non  riproducono  paesaggi  ma  razzi,  missili,  depositi  di

                kerosene, astronauti chiusi nelle capsule Mercury; la Terra che
                noi  conoscemmo  è  dimenticata  da  tempo  e  nella  desolata

                pianura si scorgono solo le torri di lancio: cattedrali di un’era
                che ha sostituito la liturgia con la tecnica.
                    […]






                Cronaca del primo viaggio alla Luna



                Come  fa  l’uomo  ad  andare  sulla  Luna?  Che  cosa  gli  succede
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