Page 332 - Oriana Fallaci - 1968
P. 332
dell’Europa orientale, ad esempio la Cecoslovacchia.
«Un buddista non ha nemici»
Santità, qual è la sua posizione verso il comunismo?
Ne trovo interessante, diciamo, una metà. Apprezzo il senso di
colpa che il marxismo ci dà verso l’ingiustizia. Per medicare un
taglio a una mano e guarirlo, bisogna anzitutto che il corpo sia
consapevole di aver quel taglio: altrimenti come fa a medicarlo
e guarirlo? Però debbo dire che apprezzo anche alcuni aspetti
del capitalismo. In molti paesi il capitalismo ha portato un
indubbio progresso economico e un buon passo in avanti
nell’uguaglianza: pensi all’America. E poi la competizione in
campo economico deve esistere: nel comunismo essa è
praticamente impossibile. Il fatto è che oggi non si può più
pensare in termini di comunismo e anticomunismo, capitalismo
e anticapitalismo: bisogna pensare alla soluzione che beneficia
di più un popolo in particolari circostanze economiche, storiche,
culturali. Vi sono paesi, come l’America, dove penso che il
comunismo sia inapplicabile e inutile.
Santità, che cosa pensa di Mao Tse-Tung?
Quando andai in Cina, dopo l’occupazione cinese, parlai più
volte con lui. Mi rivelò molte cose. Deve capire che malgrado la
mia precoce saggezza io non sapevo molto di ciò che accadeva
fuori del mio paese. A Lhasa le notizie arrivavano lente e
rarefatte, i miei tutori seppero della Seconda guerra mondiale
quando essa era scoppiata da tempo. Lo seppero attraverso un
vecchio giornale indiano. Quando aprivo il mio atlante
geografico, non avevo la minima idea di come fosse la vita nelle
nazioni che toccavo col dito. Per me esse erano una immagine
geografica e basta: una nazione fatta a forma di foglia, una fatta