Page 320 - Oriana Fallaci - 1968
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saperlo ma se glielo chiedo lui non mi risponde. Che roba.
Come se il biglietto aereo non glielo avessi pagato io, e tante
altre cose. Escluso l’albergo. Ma, se non stavo attenta, mi
faceva pagare anche il suo conto d’albergo. Scusa: lui non lo
rimborsa l’università? Ho voglia di tornare in Europa, in
America, ovunque purché sia lontano da qui. Io e loro non ci
intendiamo, ammettiamolo. Forse perché appartengo a una
società che è ancora barbarie. Penso alla televisione, alla
penicillina, al protosincrotrone, le inutilità che ci avvelenano
l’anima. Però, peccato. In fondo mi sarebbe piaciuto vedere un
miracolo, penetrare lo spirito di questa civiltà millenaria che
aveva scoperto tutto prima di noi e che insegnò i miracoli a
Gesù Cristo. Forse ho sbagliato santo. Forse avrei dovuto
seguire Phool Chand Thada a Calcutta, vederlo camminar sulle
acque. Pazienza, leggiamo il giornale. E, proprio dal giornale,
vengo a sapere una cosa incredibile. Ma lo sai che è successo a
Phool Chand Thada quando ha preso a camminar sulle acque?
Oh, no! Al primo passo è andato giù come una pietra. E, poiché
non sapeva nuotare, è affogato.