Page 268 - Oriana Fallaci - 1968
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mica per spiare intendiamoci, per passare il tempo, ecco, e lui
                era sempre lì che leggeva: disteso sul letto. Chissà cosa leggeva.

                A  volte  poi  veniva  a  giocare  agli  scacchi  cinesi  con  noi:  gli
                scacchi cinesi è un gioco da bambini, non da giovanotti, però lui

                sapeva che ne andiamo matte e così veniva per gentilezza. Se ci
                mettevamo un vestito nuovo, se ne accorgeva e diceva: “Che bel

                vestito ha, Miss Olive. Che bel vestito ha, Miss Ann”. Non gli
                sfuggiva  nulla.  Attento,  era  attento.  Però  era  anche  un  poco

                triste. A parte noi, non parlava mai con nessuno: con gli altri
                vicini  sembrava  timido,  non  lo  abbiamo  mai  visto  con  una
                ragazza.  Mai  una  volta  in  sette  anni.  Sicché  un  giorno  gli

                dicemmo: “Ma non ce l’hai, Sirhan, una ragazza?”. E lui arrossì,
                disse no, del resto non aveva neanche un amico, non lo abbiamo

                visto mai neanche con un amico: l’unico col quale uscisse ogni
                tanto era suo fratello Saidallah. Gran bravo ragazzo anche lui.
                Una famiglia davvero perbene: Mary è una santa. Povera Mary,

                non  s’era  mica  accorta  che  martedì  sera  Sirhan  non  era
                rincasato. Prima di andare al lavoro venne da noi e ci disse: “Ma

                avete visto che cosa terribile è successa al signor Kennedy? Ma
                chi  può  essere  stato?”.  Quando  le  dissero:  “È  stato  Sirhan”,

                cascò come un sasso. A nostro parere Sirhan è stato ipnotizzato
                da  qualcuno.  Una  persona  cattiva  l’ha  convinto  a  fare  questa

                bruttissima cosa mettendogli in testa che era per il bene della
                Giordania.  Amava  tanto  la  Giordania,  non  aveva  mai  voluto
                diventare  cittadino  americano  a  causa  della  Giordania.  Per

                soldi?  No,  per  soldi  Sirhan  non  può  aver  ammazzato,  era  un
                idealista, era tanto perbene, era meraviglioso».



                BRANDON STUARD LAMONT: «Era il bravo ragazzo della porta
                accanto, il vicino buono di cui non t’importa nulla. Era sempre

                ben  vestito,  ben  pettinato,  e  aveva  un’aria  tremendamente
                innocua. Ogni quindici giorni, il sabato sera, tagliava l’erba del

                prato:  dinanzi  e  dietro  la  casa.  Ogni  quindici  giorni,
                puntualissimo,  sia  ci  fosse  il  sole  sia  che  piovesse.  Io  per
                curiosità avrei voluto parlarci, ma chi ci riusciva? Stava sempre
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