Page 26 - Oriana Fallaci - 1968
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caldo. Dammi una sigaretta. Hai mai dormito sotto un morto che
faceva caldo?» Poi è arrivato il colonnello che ha cacciato i
giornalisti strillando incoscienti, datemi i rotoli delle fotografie,
incoscienti, e siamo dovuti scappare perché non ce li rubasse.
C’è uno strano modo, qui, di giudicar l’incoscienza. Alla
conferenza stampa il generale, con l’uniforme stirata ripeteva:
«Detesto apparire ottimista ma ritengo di potervi annunciare,
stavolta con certezza, che entro la notte la collina 875 sarà nelle
nostre mani».
Una bella giornata: abbiamo due nuovi amici
MERCOLEDÌ MATTINA. La collina 875 non è affatto nelle mani
del generale. Non solo, raggiungerla è più che mai impossibile:
gli elicotteri ci portano solo i soldati che vanno a morire.
All’alba sono andata sulla pista ma non c’era nulla da fare, tutti
i posti erano pei soldati di una compagnia che partiva. Erano
appena giunti dagli Stati Uniti, sembravano bastonati. Un
ragazzo dai capelli rossi m’ha chiesto con voce strozzata:
«Signora, è vero che è così brutto lassù?». Gli ho risposto: «Ma
no, soldato, ma no, oggi è quieto, vedrai». Forse ci ha creduto.
Siamo fermi qui al campo, qualche colpo di mortaio piomba a
intervalli, ma nessuno ci fa caso ormai, ammenoché non si tratti
di un vero bombardamento non suona neppure l’allarme. A chi
tocca, tocca: se non ragioni così, stai sempre rannicchiato in un
buco. È una bella giornata, io e Moroldo abbiamo fatto due
amici: il sergente Norman Jeans e il caporale Bobby Janes.
Norman è un negro di Beaumont, Texas; Bobby è un irlandese
di Milford, Connecticut. Hanno entrambi ventitré anni e il
primo è nero come il carbone, il secondo è biondo come il
grano. Dove va uno va l’altro, non si staccano mai. Il fatto è che
Norman ha salvato in un combattimento la vita di Bobby e
Bobby ha salvato in un combattimento la vita di Norman. Dal
maggio scorso sono stati insieme in ben sette combattimenti.