Page 253 - Oriana Fallaci - 1968
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sarebbe stato un altro.» «Lo so» risponde, e piange. «Se non
fosse successo lì sarebbe successo in un altro posto.» «Lo so»
risponde, e piange. «Se invece di un uomo solo tu fossi stato
dieci uomini, cento uomini, te lo avrebbero ammazzato lo
stesso.» «Lo so» risponde, e piange. Poi si batte i pugni contro il
capo e grida: «Io lo so perché è successo, è successo perché s’è
allontanato da me. Lui si allontanava sempre da me» e piange,
quest’omone dal viso duro che faceva l’agente dell’FBI.
All’inizio del corridoio c’è il frigorifero. Dalla parte opposta
al frigorifero c’è il tavolo di metallo che serve a tenere il cibo in
caldo. Bob si incamminò lungo il frigorifero, il giovanotto si
staccò dalla ragazza col vestito bianco a quadri neri. Bob arrivò
in fondo al frigorifero, il giovanotto si appoggiò al tavolo di
metallo. Bob si avviò verso il tavolo di metallo, il giovanotto si
nascose dietro il cameriere Karl Uecker. Bob tese la mano verso
uno sguattero che lo applaudiva, il giovanotto tolse la mano
dallo stomaco e impugnò la rivoltella calibro 22. E tutto
successe come l’altra volta, per la seconda volta, in un modo
diverso ma nel medesimo modo, quattro anni e cinque mesi e
quindici giorni dopo la tragedia di Dallas, dinanzi alle camere
da presa, dinanzi alle macchine fotografiche, coi telecronisti e i
radiocronisti che trasmettono la morte nello stesso momento in
cui la morte avviene, il mondo intero che guarda: perché così
muoiono i fratelli Kennedy, sempre con quel cerimoniale
fantascientifico e assurdo, sempre come divi su un palcoscenico,
sempre in un momento di applausi e trionfo, sia che li
ammazzino in un corteo sia che li ammazzino in una cucina: la
moglie accanto, un proiettile nel capo e uno nel collo.
I colpi non fecero nemmeno troppo rumore. Esplosero come
i fuochi d’artificio del giorno avanti, nel quartiere cinese di San
Francisco. Secchi, leggeri. Bob si trovava di profilo rispetto
all’assassino e distava dall’assassino meno di un metro. Il primo
colpo gli entrò sotto l’orecchio destro ficcandosi dentro il
mastoide, il secondo colpo gli entrò nel collo restandoci dentro.
E mentre si portava le mani alla faccia, proprio il gesto di Jack,